
"Noi ci abbiamo creduto fin dal primo giorno di raduno e continuiamo a farlo anche ora grazie al grande cuore che hanno tutti i ragazzi".
L’Italia si avvicina, per la terza volta consecutiva, a un quarto di finale di un campionato europeo. Se nelle edizioni del 2013 in Slovenia e del 2015 a Lille l’avversario era la Lituania, stavolta sul cammino dell’Italia c’è la Serbia. Cambia poco, visto che come i lituani, i serbi hanno sempre avuto la meglio sugli Azzurri nelle gare che contano nelle rassegne continentali. Serve un cambio di rotta per tornare a giocare una semifinale dopo 14 anni (Svezia 2003).
Alla ricerca del passo avanti, Marco Belinelli ha incontrato oggi i media. “Quando le partite contano – ha spiegato Beli – la Serbia di solito risponde presente. Sono una squadra forte, che come noi ha dovuto fare di necessità virtù per sopperire ad alcune assenze. Il leader è senza dubbio Bogdanovic, un giocatore determinante con tanti punti nelle mani. Su di lui dovremo fare un ottimo lavoro per cercare di limitarne il talento. La nostra difesa è il motivo principale per cui siamo arrivati fin qui ed è su questo nostro punto di forza che dovremo insistere se vogliamo raggiungere la semifinale. Siamo un gruppo con delle gerarchie chiare e rispettate ed ognuno sa quello che deve fare per aiutare il compagno; sono felice di essere importante per la squadra. Non è un caso essere qui, noi ci abbiamo creduto fin dal primo giorno di raduno e continuiamo a farlo anche ora grazie al grande cuore che hanno tutti i ragazzi. L’Europeo è una competizione difficile ma abbiamo tutte le carte in regola per fare tesoro delle esperienze passate per non ripetere gli errori e fare un ulteriore passo avanti. Siamo tranquilli e pronti a misurarci ancora con i quarti di finale. Messina ci ha trasmesso la sua voglia di vincere e con lui è un viaggio bellissimo. Siamo forti e carichi; se saremo da Medaglia lo stabilirà il campo”.