Gattuso alza la voce: “Avessi pensato ai c… miei…”

Rino Gattuso prova a concentrarsi sulla prossima gara del Pisa dell’Avellino: “Alla squadra, per come lavora, non posso rimproverare nulla, al massimo solo qualche atteggiamento, ma questa è una mia responsabilità, per allacciarmi al discorso di domenica, legata a tante circostanze che non mi fanno adottare il mio stile. Le prestazioni non sono da buttare, se voi vi aspettavate che dovevamo stare nelle prime posizioni in classifica vi sbagliavate. Noi dobbiamo solo giocare con il coltello tra i denti, stop. E’ da una vita che faccio questo mestiere, e in questa città troppo spesso sento chiacchiere da bar, che portano poi a distruggere quanto viene fatto: leggendo le cose vedo che qua è tutto da buttare, ma non è esattamente così”. 

Inevitabilmente però a Pisa si parla molto della situazione societaria: “Fino a quando non si sistema questa situazione io non sarò credibile agli occhi di tanti. Chiariamo una cosa: io se avessi dovuto pensare ai c… miei a livello personale, dopo la vittoria del campionato me ne sarei stato a casa, ma io non sono un calcolatore, sono molto istintivo e son tornato a Pisa perchè il sig. Dana mi aveva promesso che avrebbe preso la società. E’ un dato di fatto che la società non è mia, è una dato di fatto che quando vedi che qualcuno vuol distruggere l’ambiente io mi sono fatto avanti mettendoci la faccia, e se non vedete più dei volti è perchè io li ho allontanati. Ovvio che non attiro simpatie così, e quando non si fanno poi risultati mi massacrano: ma a me non mi turbano queste cose. Io non scappo, c’è bisogno di andare tutti dalla stessa parte: questo sport si fa con le motivazioni, non con le chiacchiere. E ora non c’è più tempo di aspettare, sennò poi è tardi: ma non posso sempre prendere io i provvedimenti. Noi non siamo degli scappati di casa, non siamo qua a pettinare le bambole”.

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