Era nato a Sauze d'Oulx e il suo unico podio in Coppa del Mondo fu il secondo posto sulla Streif di Kitzbuehel nel 1974 ex-aequo con colui che sarebbe diventato suo socio nel campo dell'abbigliamento, Stefano Anzi.
È morto a 75 anni a causa di un malore improvviso, Giuliano Besson, discesista della Valanga Azzurra degli anni settanta. Nato a Sauze d’Oulx il giorno di Capodanno del 1950, prese parte ai Giochi Olimpici invernali di Sapporo 1972, validi anche come Mondiali e fu la sua unica presenza olimpica, piazzandosi undicesimo in discesa. Sempre in quell’anno, in Coppa del Mondo ottenne il primo risultato di rilievo il 15 marzo, quando fu settimo in discesa sulla Saslong, e il giorno dopo fu decimo in gigante.
Il 26 gennaio 1974 sulla Streif di Kitzbuehel colse il suo primo e unico podio in Coppa del Mondo: si piazzò secondo a 18 centesimi dal dominatore di quegli anni, lo svizzero Roland Collombin, incredibilmente ex-aequo con Stefano Anzi, con il quale avrebbe fondato il celebre marchio di abbigliamento AnziBesson. Pochi giorni dopo fu quinto ai Mondiali di St. Moritz, suo miglior risultato in una rassegna con le medaglie, e quindi vinse il titolo italiano della specialità.
Il suo dodicesimo e ultimo risultato tra i top 10 in Coppa del Mondo, l’undicesimo in discesa, fu il nono posto a Wengen dell’11 gennaio 1975, poi, al termine di quella stagione, insieme ad Anzi fu radiato, come ha detto lui stesso, per volere del direttore tecnico Mario Cotelli, perché i due avevano osato ergersi a difensori dei diritti degli sciatori: una vicenda a dir poco vergognosa.
Besson era stato nuovamente al centro di polemiche quando, l’anno scorso, aveva creato, accanto a quello di AnziBesson che ormai era totalmente suo dato che si era separato da tempo dal suo ex socio, aveva depositato un altro marchio, “Valanga Azzurra”, senza il consenso dei suoi ex compagni, che l’avevano duramente attaccato proprio in coincidenza dell’uscita del docufilm omonimo.