
L’Italia prova ad attaccare con forza, cercando punti, ma il risultato rimane sul 14-5 per “Baby Blacks” a Calvisano
In uno stadio San Michele tutto esaurito, l’Italia U20 fa il suo esordio nel World Rugby U20 Championship. Avversario di giornata la Nuova Zelanda, per un esordio subito d’impatto per gli Azzurrini, che manca – per la Nazionale U20 – dal 2011, anno del primo WRU20 Championship ospitato dall’Italia.
Gli Azzurri perdono dopo meno di tre minuti Bruno Vallesi, sostituito dal pilone Nicola Bolognini. Dopo lo stop per il soccorso al pilone italiano, la partita riprende e la Nuova Zelanda ne approfitta, segnando la meta del vantaggio al 9’ con Letiu.
Al 16’ Stanley Solomon, ala della Nuova Zelanda riceve un giallo per un entrata sulla testa di Ducros. Dopo revisione Bunker, l’arbitro Martin opta per il mantenimento della decisione. L’Italia lotta e rimane sul risultato di 7-0 fino al water break di metà primo tempo, fondamentale per contrastare il caldo di Calvisano.
La seconda meta della Nuova Zelanda arriva in chiusura di primo tempo con Pledger: si va dunque a riposo sul 14-0.
La ripresa si apre subito con l’Italia in avanti: una bella progressione offensiva degli Azzurrini porta Niccolò Beni in meta in bandierina (14-5).
La partita rimane in equilibrio: all’undicesimo della ripresa torna in campo Piero Gritti, rientrato in nazionale dopo un infortunio che lo ha tenuto fuori diversi mesi.
Gli Azzurrini lottano in una partita intensa, contro una squadra – la Nuova Zelanda – che gestisce bene gli spazi di gioco, ma che concede all’Italia delle risalite pericolose.
L’Italia prova ad attaccare con forza, cercando punti, ma il risultato rimane sul 14-5 per “Baby Blacks”.
Nel finale, la Nuova Zelanda prende un altro cartellino giallo e rimane in 14: gli Azzurrini provano ad andare per i pali con Pietramala, per cercare di prendere il punto di bonus difensivo. La punizione però esce a lato. Finisce 14-5, con la consapevolezza, per l’Italia, di aver messo in campo una prova di grande carattere, che ha messo in seria difficoltà i neozelandesi.