Sara Curtis, il presidente FIN Paolo Barelli replica a muso duro ai leoni da tastiera

Il numero uno della Federnuoto difende a spada tratta la giovane nuotatrice azzurra, vittima di insulti sui social.

Nonostante i recentissimi successi in vasca, Sara Curtis non ha soltanto ricevuto i doverosi complimenti per i risultati da lei ottenuti, ma ha dovuto purtroppo fare i conti con i cosiddetti haters, che sui social network si sono anche resi protagonisti di insulti di stampo razzista nei confronti della nuotatrice 18enne. Al suo fianco si schiera anche Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, che ha voluto replicare in prima persona ai leoni da tastiera.

“Provo un profondo ribrezzo quando leggo commenti razzisti, ignoranti e violenti sui social network, in passato anche associati a post che riguardano la giovane atleta Sara Curtis sostenuta da un tifo privo di confini – esordisce Barelli -. Questi commenti insultano la dignità, la civiltà; sono manifestazioni di un’ignoranza che fa più rumore del merito, del sacrificio e dell’impegno. Sara è un esempio straordinario, come atleta e come persona. È italiana e nostra connazionale, cresciuta in questo Paese, formata nelle sue scuole, educata ai valori dello sport e del rispetto dalla sua meravigliosa famiglia”.

“Sta dando lustro all’Italia – aggiunge il numero uno della FIN -: diplomata con il massimo dei voti, prima italiana a partecipare alla finale mondiale nei 100 stile libero e qualificata alle semifinali dei 50 stile libero col record italiano; è prossima a continuare il suo percorso accademico e sportivo alla Virginia University, negli Stati Uniti, in piena sinergia con la Federazione Italiana Nuoto, la sua società CS Roero e il Gruppo Sportivo dell’Esercito”.

“La sua storia – spiega ancora Barelli – parla di talento, ma soprattutto di disciplina, passione e senso del dovere. Come primo firmatario della proposta di legge sullo Ius Italiae, che riguarda l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei minori stranieri regolari che studiano con profitto in Italia, credo profondamente che la cultura, la formazione scolastica, l’educazione, siano l’antidoto al razzismo ed elemento di integrazione. Da ex atleta, da parlamentare, e da presidente della Federazione Italiana Nuoto, difenderò sempre i valori morali e sociali che anche lo sport deve veicolare e proteggere. Nella fattispecie, Sara, qualora dovvesi essere offesa ‘non ti curar di loro, ma guarda e passa’. Tali commenti non sarebbero degni di attenzione”.

TG SPORT


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