Giro d’Italia, Cipollini tira le orecchie ai ciclisti

Giro, Cipollini: “Ai ciclisti vanno tirate le orecchie”

Il dimezzamento della tappa di venerdì del Giro d’Italia continua a far discutere il mondo del ciclismo. Su Facebook anche un grande ex come Mario Cipollini ha voluto dire la sua: “Ho letto ed ascoltato le opinioni di molte persone, chi più chi meno esperte di (vero) ciclismo. In questo messaggio mi permetto di dire la mia,il mio appello è ai corridori. In questo caso vorrei soltanto di darvi un consiglio. Avendo vissuto per un po’ di tempo la vita che state vivendo… naturalmente difenderei ogni vostra scelta dandovi pieno appoggio (pubblicamente) alle vostre scelte…..ma in separata sede mi permetterei di farvi una tiratina di orecchie, recitando un proverbio lucchese (mar vorsuto un’ è mai troppo) credo che il senso sia facilmente interpretabile (state facendo del male a voi stessi)”.

“Capisco con tutto me stesso il vostro stato d’animo, correre ripetutamente in giornate avverse demolisce lo stato d’animo, moltiplica la fatica fisica e psicologica, oltre a minare la concentrazione…è proprio in questi momenti che avreste bisogno di una guida, di qualcuno che possa sostituirsi alla figura di un genitore, qualcuno che possa consigliarvi il da farsi ,senza nessun interesse, ma soltanto proteggendo voi ed il ciclismo”.

“Serve esperienza, carattere, fermezza e personalità oltre ad un palmares (credo) per darvi i giusti consigli. Il giro d’Italia è un patrimonio che è stato costruito da grandissimi uomini, iniziando più di un secolo fa, voi siete responsabili di una grande eredità, e credo che in certi momenti dovreste avvalervi dei consigli di qualcuno in grado di farvi riflettere sulla decisione da prendere, in certi momenti da corridore (credo) si perda la giusta lucidità per prendere la decisione migliore. Nel nostro Paese abbiamo la fortuna di avere grandi ex Campioni (chi più chi meno) che amano profondamente il ciclismo, coinvolgeteli ….sono coloro che hanno grande esperienza e conoscono tutti aspetti del vostro mondo. Non fate decidere a persone nate a migliaia di km dal giro d’Italia, dal ciclismo (chi fisicamente, chi ciclisticamente)”.

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