
Pesano come macigni le parole del velocista.
Nemmeno il miglior tempo stagionale di Marcell Jacobs è sufficiente per raggiungere la finale dei 100 metri ai Mondiali di atletica di Tokyo. A essere onesti, sarebbe servito un vero miracolo per riuscirci, considerando i numerosi infortuni durante l’anno e le poche gare disputate. Dopo aver corso in 10″20 nelle batterie, l’oro olimpico migliora leggermente in semifinale con un 10″16. Parte bene, ma nella fase lanciata perde terreno e finisce sesto, restando fuori anche dai ripescaggi.
“Purtroppo sono i tempi che ho nelle gambe in questo momento – ammette sconsolato a fine prova -: so di non valere 10”16 ma la stagione è stata quella che è stata. L’anno scorso avevo detto che se avessi avuto una stagione difficile non so se avrei continuato. Tante volte questi microfoni hanno sentito parole di gioia, tante di più sono diventate quelle di tristezza”.
“Ho bisogno di un po’ di tempo per decidere – osserva v-. Mi sono sempre rimesso in gioco: l’anno prossimo ci sono gli Europei dove potrei far bene, ma è difficile rincorrere ogni volta le stagioni, gli infortuni. 10”16 non li facevo neppure quando gareggiavo nel salto in lungo“.
Il primo forfait è imminente. “C’è ancora una gara ma sento le gambe pesanti, forse è il caso di lasciar spazio a chi sta meglio” l’amara conclusione che sta già scatenando una serie di interrogativi.