Achille Polonara sogna una medaglia in attesa del trapianto

Articolo di Andrea Gussoni

Achille Polonara ha fatto il punto della situazione sulla sua condizione fisica in un'intervista su Repubblica

Achille Polonara ha fatto il punto della situazione sulla sua condizione fisica in un’intervista su Repubblica: “Sto molto bene. Ho completato proprio in questi giorni il secondo ciclo di chemio e ora sto effettuando alcune analisi prima di tornare a Bologna e attendere il trapianto. Dobbiamo attendere che si completi la ricerca di un donatore compatibile, cosa che mi hanno detto essere quasi avvenuta. Se tutto va bene, entro la fine di settembre sarò pronto per l’intervento”.

“Come sono stati questi mesi? Sicuramente quando mi hanno comunicato la notizia ho avvertito un certo sbandamento, anche perché il medico non sapeva come dirmelo e cercava le parole giuste. Con il passare dei giorni, le cose sono migliorate, il primo ciclo di chemio è andata molto bene, e i medici stessi di Valencia sono stati soddisfatti oltre le aspettative. Anche il secondo ciclo è stato intenso ma con ottimi risultati. Qui in Spagna erano già disponibili delle pastiglie specifiche che dovrebbero abbassare il rischio di recidive in futuro. A Bologna le avrebbero avute solo a settembre, ecco perché la scelta di partire. Ora siamo pronti a tornare”.

Polonara ha appena firmato con la Dinamo Sassari: “È nato tutto per scherzo, per gioco. Io ho un ottimo rapporto con il presidente Sardara, lui commenta le mie storie su Instagram, mi era stato vicino e da un mese a questa parte ha iniziato a dire “guarda che ho il contratto pronto, dimmi tu come e quando”. Inizialmente gli ho detto di voler riflettere. Lui insisteva e ho capito che parlava seriamente. A quel punto gli ho chiesto di mandarmi la proposta e in due, tre giorni tutto è andato in porto. Nessuna fretta. Anche dopo il trapianto, nessuna tempistica, prima torno, più tutti sono felici”.

“Dopo la scoperta della mia malattia, il 16 giugno, nel bel mezzo della serie scudetto contro Brescia, la Virtus si è unita in modo commovente ed è diventata imbattibile. Sollevare la coppa dello scudetto è stata una delle più grandi emozioni della mia vita. Ora tocca agli azzurri portarmi una medaglia, la voglio toccare, mettere al collo, sarebbe un grande regalo nella mia estate più difficile. I ragazzi mi hanno mandato le canotte con il mio numero 33. Mi hanno fatto sentire sempre uno di loro, in ogni momento. Come se fossi in raduno. Ho sentito tante volte il presidente Petrucci e Gigi Datome. Mi sento un azzurro e sto vivendo queste ore che mancano all’Europeo con la stessa loro ansia”.

Giornalista dal 2008 e grande appassionato di tutti gli sport da sempre, segue con particolare interesse basket e volley che ha anche praticato a livello dilettantistico fino ai tempi dell’università. Ama viaggiare, sia per lavoro che con la mia famiglia, e non sa resistere alle tentazioni in cucina.

TG SPORT


Articoli correlati