Schwazer: “Un incubo, ma non mi devo scusare”

Alex Schwazer non ci sta. “Sarò sintetico, anche perché sennò sarò accusato di fare teatro – dice in conferenza stampa -. Non mi devo scusare, stavolta non ho commesso nessun errore. Anzi, da un anno e mezzo, con tanta fatica, mi sto allenando per dimostrare che il mio ritorno sia pulito. Sono stato informato martedì di questa positività, è un incubo, è la peggior cosa che potesse succedere. Si andrà in fondo perché ho investito troppo in questo ritorno e questo non viene avvolarato, c’è una nuova ostilità, stavolta grande. Tutto quello che ho fatto in questi quattro anni lo rifarei. So benissimo che un atleta che è già stato positivo per qualcuno ha poca credibilità ma Sandro (Donati, ndr) è di fianco a me e ha impiegato una vita nella lotta contro il doping“.

“Siamo davanti a una notizia incredibile e devastante che non possiamo accettare perché profondamente ingiusta. Alex in questa vicenda non ha alcuna responsabilità e non ha nulla a che vedere. E una vicenda strana, inconcepibile, brutta e sporca. C’è anche stato chi ha cercato di ostacolare il rientro di Alex nelle competizioni, non lo dimentichiamo. Faremo una denuncia penale, per il momento contro ignoti. Speriamo di potere acclarare la verità e Alex spera ancora di potere andare alle Olimpiadi perché non ha nulla da rimproverarsi”, il commento dell’avvocato dell’atleta, Gerhard Brandstaetter.

“Schwazer, considerando il passato, è l’atleta che si dopa all’insaputa dell’allenatore – sottolinea Sandro Donati -. Non accadrà mai che io mi chiami fuori, con lui abbiamo fatto un progetto unico. Si è reso disponibile a essere controllato 24 ore su 24. E’ stata considerata una provocazione da un sistema che va avanti solo con le sue regole. L’atleta dopato è una preda, nei miei confronti c’è odio, c’è stata vendetta”.

Articoli correlati