Jannik Sinner: la psicologa evidenzia i suoi punti di forza

La psicologa evidenzia i punti di forza di Jannik Sinner

Jannik Sinner sembra essere inarrestabile e fra quello che più stupisce del campione altoatesino c’è la solidità mentale. Per capirne di più Sportal.it ha interpellato Luisa Cirimbilli, psicologa clinica e dello sport.

Dottoressa, tra le sue svariate competenze alcune sono relative allo sport, come si legge anche nel suo sito internet: in tale senso di cosa si sta occupando in maniera particolare? “Sono una psicologa dello sport e mi occupo di allenamento mentale, perché esattamente come si allena il fisico si può allenare anche il cervello”.

Di Jannik Sinner che idea si è fatta? “Premetto che non lo conosco personalmente. Quello che però si percepisce chiaramente la sua capacità di tollerare la frustrazione e di sfruttare il momento giusto per riuscire a portare l’andamento del match a suo vantaggio. Il tennis, essendo uno sport individuale, espone l’atleta alla totale responsabilità degli eventi, si può fare affidamento solo su sé stessi e sulla propria autoefficacia e cioè alla sensazione di avere il controllo sugli eventi”.

L’ha meravigliata il suo no alle Olimpiadi di Tokyo? Non c’era il rischio di una ricaduta negativa a livello di immagine? “Credo che una delle caratteristiche dei grandi campioni sia la consapevolezza di sé e dei propri momenti di forma e di condizione psicofisica, nonché la capacità di porsi degli obiettivi e di fare il possibile per raggiungerli: in quella fase una medaglia all’Olimpiade era per lui un obiettivo difficile da perseguire, a differenza di oggi e non a caso andrà a Parigi con ambizione e fierezza, con la consapevolezza di potere lottare per una medaglia per l’Italia”.

E il no al Festival di Sanremo? “Essere atleta ed essere personaggio sono due concetti ben distinti, probabilmente Jannik vuole investire sul primo e parlare con i fatti anziché con le parole”.

Perché Sinner può sempre di più essere esempio per i giovani? “Perché è esempio di serietà e dedizione e spesso ci ricorda come non si diventi campioni per caso, anche quando parla dell’atteggiamento della sua famiglia ci racconta tanto dei suoi ‘segreti’ per arrivare ad eccellere. Il rispetto dei tempi del ragazzo sono stati fondamentali”.

Nessun italiano è arrivato così in alto nel ranking mondiale, ma lui punta a diventare il numero 1 assoluto. Che consiglio gli darebbe per arrivarci? “Lavoro, consapevolezza, impegno e divertimento. Se riusciamo a trovare il nostro giusto mix nulla diventa impossibile”.

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