Il numero 2 del mondo non basta a Jannik Sinner

Le parole di Jannik Sinner

Jannik Sinner ha parlato in conferenza stampa dopo il trionfo di Miami: “Per me è importante essere numero 2 del mondo, ma è ancora più importante il fatto che abbia fatto delle grandi prestazioni soprattutto in semifinale e in finale. Essere numero 2 è una sensazione fantastica. Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. Vengo da una famiglia molto normale: mio padre e mia madre stanno ancora lavorando, per me lo sport e la vita sono due cose distinte. Questo è un giorno speciale e me lo sto godendo“.

“Quando ero più giovane non gestivo queste situazioni come le gestisco io adesso. Magari in futuro saprò gestirle anche meglio. In campo cerco sempre di mantenere la calma: il mio atteggiamento è sempre aggressivo, anche se poi andrò a perdere, preferisco cercare di prendermi il punto che attendere passivo. In campo possono succedere tante cose, l’inerzia può cambiare anche quando sei avanti set e break, quindi devo essere pronto a tutto“.

Ora la testa è alla terra rossa: “Non ci sarà molto tempo per adattarci perché inizierò ad allenarmi a Montecarlo da giovedì, quindi non ci sarà neanche una settimana per adeguarmi alle condizioni. Di solito a Montecarlo ci sono sempre dei risultati strani, quindi vediamo cosa accadrà quest’anno. Sicuramente l’obiettivo principale è il Roland Garros, ma già dal primo torneo cercherò di fare il meglio. Poi c’è Roma che è un torneo veramente importante per me, giocare con il pubblico di casa è sempre speciale. Ho la sensazione di aver imparato diverse cose dall’anno scorso e rispetto al 2023 sono più in forma, sono molto rilassato per affrontare anche questa fase della stagione“.

Chiosa sulla sua famiglia e la semplicità dei suoi genitori: “Continueranno a fare la loro vita, e io farò la mia vita. Mio padre è venuto a vedermi a Indian Wells, ci sono tre o quattro tornei a cui possono venire a vedermi giocare: Montecarlo, Roma, Vienna e Torino se riuscirò ad arrivarci. Non viaggeranno molto, almeno per ora. Ci sono anche la nonna e il nonno che hanno una certa età e a cui vogliono stare vicini. Vivono in un posto bellissimo e stanno bene lì. Mi manca trascorrere un po’ di tempo con i miei genitori perché sono venuto via di casa a 13/14 anni. Spero di riuscire a rimediare in futuro, ma per me è più importante che loro siano felici. Se sono felice io lo sono anche loro“.

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