Per Gallinari e Belinelli stagione finita

In un panorama di smobilitazione, con molte squadre incomplete e frolle, giocatori con la valigia in mano o  journeymen che rimediano in extremis l’ ingaggio per i playoff, briciole ma pur semre d’oro,  si chiude stanotte  la Regular Season con 28 squadre in campo. Più soldi grazi alle Tv ma meno emozioni, la vera novità è venuta dalle matricole, e dai 71 punti di Devin Booker figlio d’arte di quel Booker he vesti la maglia dell’Olimpia.

Anche se Boston(52/29) è prima   deve battere i Bucks per essere sicura, perchè in caso di vittoria dei Cavs (51/30) contro Raptors i campioni in carica rivincerebbero il titolo dell’Est maldestramente  buttato alle ortiche con le tre recentii sconfitte, due contro Atlanta facendosi rimontare 26 punti nel quarto tempo nella seconda. Fatto epocale, accaduto soltanto tre volte nella storia della NBA. Poi ha fatto riposare King James e Irving nell’ultima scinfitta a Miami.  Probabilmente LeBron stanotte non giocherà, è acciaccato sicuro di rifarsi nei playoff, Boston di Brad Stevens si è superata, non si aspettava di stare lassù  ma per l’anello ci sono almeno quattro squadre migliori .

Anche il capitolo per designare la settima e ottava squadra  per i playoff non è chiuso. Ma il fattore campo depone per un finale senza sorprese, favorisce Indiana (41/40) e Chicago (40/41) che giocano in casa con la pirotecnica Atlanta -probilmente già sazia delle ultime settimane di gloria avendo battuto oltre i Cavs anche Boston – e Brooklyn che si presenta all Unted Center senza i titolari. Per prendere l’ultimo treno in extremis  e non sciupare la spettacolare rimonta dopo la disgraziata partenza a Miami (40/41) non basta battere Washington.

Intanto Charlotte ha già finito le sue 82 partite con una gara scialba ad Atlanta che incornicia una stagione di alti e bassi, poteva bissare i play off  ma non ha avuto  lo stesso entusiasmo, si è portata dietro per circa due mesi l’infortunio di Cody Zeller, il pilastro della difesa, e a  nulla è servito cedere Hawes e Hibbert per Miles Plumlee un psce fuor d’acqua. Il neo-all star  Kemba Walker (3,1 punti per gara) è stato irresistibile quando ha giocato ma nel finale di stagione si è perso peccando di egoismo,  Batum  al di sotto del suo standard, tanto che per onorara il contrattone da 20 milioi di dollari  si dedicherà al suo club lasciando la nazionale francese.

Nella sua prima stagione con gli Hornets Marco Belinelli ha fatto il suo dovere, ha chiuso saltando le ultime tre gare (8 assenze totali) per una lussazione al dito e   come cifra è meglio di quello del Kings annata scorsa  con 10,5 punti a partita; in 4-5 occasioni è stato il jolly vincente e si sarebbe meritato come premio di partire titolare per uscire dalla noia scontatab del cambio ad orologeria. Ha un altro anno di contratto e i 6,33 milioni a  31 anni se li tiene ben stretti, anche se potrebbe entrare negli scambi di mercato, buono per squadre a bosco e da riviera. L’importante è esserci

Il Gallo ha dato l’addio a Denver con 34 punti e un quarto finale a bocca asciutta lasciando spazio allo show stellare del 9 aprile nel quale il primo vero personaggio di questa annata l’ex  brutto anatroccolo Westbrook ha compiuto la sua metamorfosi diventando un cigno maestoso e oscurando con 42 triple doppie gasando Oklahoma che ieri sera ha vinto a Minnesota anche senza di lui e stasera farà di tutto per aiutarlo a ritoccare il primato con la 43esima tripla. Un limite che sarà difficile superare per molto tempo e che lui è riuscito a valicare dopo 55 anni, spinto da moltivazioni personali, la tenacia dei piccoletti, da un trande da fachiro e da  compagni ad hoc prestatasi al gioco divertendosi e partecipi all’impresa.

Denver ha vinto a Dallas di 18 con una buona prova di Harris, Mason Plumlee in quintetto e Hernangomez (14 punti) ha dimostrato il futuro Gallinari perchè l’originale, l’azzurro, ha riposato non riuscendo anche quest’anno a essere risparmiato dagli infortuni (63 gare, 19 assenze in tre momenti diersi). Chiara l’intenzione di coach Malone di far capire che chiuso un ciclo se ne può aprire un altro, giusto col lancio dello spagnolo, fratellino del centro del Knicks.

L’anno scorso la penutima giornata aveva fissato tutta la sua attenzione sull’addio di Koby Bryant, quest’anno, dopo tante sconfitte, si è accontentato di far festa per la partita d’addio di Metta Wolrd Peace che ha incitato i giovani risultando il miglior marcatore. Lui non vuole però assolutamente parlare di ritiro, da appuntamento per il prossimo anno ma forse nello staff tecnico. I Lakers hanno vinto la quinta partita consecutiva, non succedeva da quattro stagioni.  New Orleans era senza Anthony Davis e l’ex King Cousins. Luke Walton ha ringraziato l’ex compagno dei Lakers dello show time: “Lui è il perfetto esempoi di quello che un vero professionista dovrebbe essere”. Da parte sua l’ex canturinon ha tagliato corto, “non è importante quanto ho segnato io ma la vittoria della squadra”.

Ty Lawson l’ex play di Denver è uscito dopo quattro stagioni dal problema dell’alcolismo  e sua è stata l’unica tripla-doppia della serata che ha ripagato Sacramento dalla vittoria.

I Cavs che hanno tesserato 22 giocatori, riprendono Larry Sanders come l’anno scorso perchè hanno bisogno di mettere una pezza all’infortunio al dito di Thompson e hanno dato a Dallas DeAndre Liggins che costava 2,9 milioni di  tassa del lusso.

RISULTATI Martedì 11 aprile. Dallas-DENVER 109-91 (21 D.Nowitzki 9/20 1/4 a3 8r, 13 JJ Barea 3/8 da3 9a; 20 G.Harris 4/7 da3 8r 8a, 16 Mas.Plumlee 8/14 9r, 14 J.Hernangomez 5/9 3/5 da3 6r, ne Gallinar, Barton, infortunati Faried e Nelson); ATLANTA-Charlotte 103-76 (19 D.Howard 12r, 8 D.Schroder 9a ; 21 J.Lamb 7/18 1/7 da3); Minnesota-OKLHOMA 98-100 (20 V.Oladipo 1/5 da3 9r 6a, 1o E.Kater 3/10 10r, 10S.Adams 10r); SACRAMENTO-Phoenix  129-124 (24 H.Hield 12/20 4/8 a3 6r, 22 T.Lawson 6/10 tl9/10 11r 12a; 27 T.Ulis); LA LAKERS-New Orleans 108-96 (18  M.Peace 7/17 4/10 da 3 4r 4re, 25′, 13 B.Ingram 6/16 5r 6a; 19 C.Diallo 9/1111r)

A cura di ENRICO CAMPANA

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