LeBron non abdica: “Faremo il bis”

L’onore di aprire le danze dei playoff tocca ai campioni in carica che sabato affrontano Indiana nella propria Arena. LeBron non si accontenta del primo e unico titolo nella storia dei Cavs (ha vinto anche a Miami), si cala nuovamente nel ruolo di Mosè dell’Ohio. Nonostante dal 1° di marzo le sconfitte siano superiori alle vittorie (14-10, e 4-0 nelle ultime quattro gare) ha dichiarato a Espn: “Abbiamo buone possibiità di vincere pienamente”. L’avverbio è rafforzativo, esprime fiducia e convinzione.

Il primo week end di playoff prevede quattro gare: oltre a Cavs-Pacers, sabato notte incrociano le lame anche Raptors e Bucks, poi domenica i due quarti dell’Ovest Spurs-Grizzlies e Clippers-Utah.  Per le agenzie di scommesse sono favoriti i Warriors che hanno chiuso con 67 vittorie e vinto la Regular Season per il terzo anno consecutivo, non la pensa così Damien Lillard convinto di vincere alla sesta partita le sfida nel quarto di finale fra le squadre del Pacifico. Per il Power Ranking i Boston Celtics che non vincevano Regular Season dall’anno dall’ultimo titolo (2007-8) sono in quinta posizione, ma Al Horford il centroamericano rivelatosi l’acquisto di mercato decisivo per questo risultato, è convinto che il risultato dimostri l’esatto valore della squadra. Il Power Rankings è invece severo con i Grizzlies mettendoli all’ultimo posto di questo pronostico scientifico.

Le ultime mosse di mercato sono state dei Cavs che hanno firmato questa stagione 22 giocatori. Scaricato Larry Sanders, centro leggero, hanno firmato un centro di 220 centimetri, Edy Tavares di Capoverde e la guardia-ala Danthay Jones per puntellare le criticità della squadra. Scoperto giovanissimo dagli spagnoli che gli hanno dato il passaporto, Tavares ha giocato nelle Canarie, è arrivato nella NBA un anno fa e ha giocato nella squadra satellite dei Raptor. Con Tristan Thompson fuori per una lussazione del pollice, i Cavs hanno preso spunto dalle 11 stoppate del supergigante nelle ultime due gare di D-League e l’hanno imbarcato in questa stimolante e imprevista avventura. Poi ci sarebbe un certo Melo Anthony, ma questa è una storia che riguarda la prossima stagione. L’ultimo anno con i Knicks sarebbe -anzi è – blindato al contratto, ma la controversa star dalle ginocchia usurate sa che non gli conviene tirare la corda e ha dichiara che “si può fare” (riferito al trasferimento) saputo anche che Phil Jackson, il regista dei Knicks, ha avuto la piena fiducia del suo presidente per altri due anni. Ma quale club fra i 30 è disposto a svenarsi per il giocatore-simbolo degli anni bui della franchigia he vale 3 miliardi di dollari?.

Da parte loro i Clippers hanno riattivato Paul Pierce, il moro bostoniano dell’ultimo titolo di Doc Rivers agli sgoccioli di una lunghissima carriera la cui eredità di fighter e match winner dovrebbe passare a Gallinari che dai losangelini ha ricevuto la sua miglior proposta economica rinunciando all’opzione di Denver per un altro e mettersi sul mercato. Anche Boston però non è indifferente al Gallo, ma concentrata in questo momento sulle responsabiltà che comporta questo primo posto e vuole prima vedere anche la pesca al draft.

E’ il momento dei sondaggi per i premi speciali che in soldoni valgono una vettura Kia ma titoli e pubblicità ed eventuali bonus milionari. I favoriti nelle varie sezioni son Mike D’Antoni (Rockets) per il miglior allenatore trofeo già vinto quand’era a Phoenix, l’africano Joel Embiid, il croato Dario Saric e Malcom Brogdon per “Rookie of the year”. Anche per il Sesto Uomo tre candidati: Eric Gordon e Lou Williams dei Rockets e Andre Iguodala (Warriors). Per il “più progredito” sfida tutto europea anche se il neo-All Star Gianni Antetokounmpo è largamente favorito rispetto al serbo Nikola Jokic esploso nella seconda parte della stagione. Per il “Migliore difensore” c’è un solo… Draymond Green il Tigre dei Warriors. Dulcis in fundus, l’Oscar dell’anno che incorona il MVP per il quale il sondaggio di Espn è tutto per Westbrook . E’ anche da Oscar Robertson, il detentore per 55 anni del record con 41 triple-doppie stagionali. Ospite di Oklahoma, ha incoronato il suo giovane emulo arrivato a 42 in attesa dei playoff dove però l’asticella della difficoltà sale e i Thunder non faranno molta strada.

Per quello che valgono le statistiche fanno sempre parte della storia e servono come elemento di merito e di utilità per i pronostici e i trasferimenti. E dunque per quanto riguarda le squadre, i Warriors (miglior record, 67-15) sono i primi nei punti (111,5 di media), negi assist (30,4), nella percentuale di tiro (49,5), mentre gli Spurs sono stati miglior nel tiro da 3 (39,5%) e Charlotte di Belinelli nei tiri liberi (81,5%). A livello individuale Westbrook è il top scorer (31,6) e Harden (11,2) il re dell’assist. Hassan Whiteside (Miami) il re del rimbalzo (14,1). Il re delle stoppate è il giovane Rudy Gobert (2,64) un moro francese del nord dall’atetismo e coordinazione senza pari. Nei recuperi primeggia Draymond Green (2,02) e nella percentuale di tiro (71,4). De Andre Jordan neo-campione olimpico, lo stesso che è fra i migliori dei peggiori nei tiri liberi.  I due candidati al titolo di MVP sono 1-1 per il primo posto e anche 1-1 per il 2° posto, Westy negli assist 10.7) e il Barba dei Rockets nei punti (29,1). L’avanzata europea prosegue, Gobert è l’unico ad aver vinto una delle 5 sezioni ma 2° anche nella percentuale di tiro (66,1), al 5° posto lo spagnolo Ricky Rubio negli assist (9,1), al 5° il lettone dei Knicks Porzingis nelle stoppate (1,95) grazie alla sua impressionante apertura alare e al 5°nei rimbalzi Marcin Gortat  inossidabile veterano polacco.

Con una serie di partite al suo miglior livello (top stagionale 34 punti contro Oklahoma in 3 tempi), Big  Danilo è passato da 17,5 punti  a 18,2 di media . Primo cecchino dei Nuggets e 36° in assoluto ma terzo fra gli europei (22,9 Antetokounmpo, 20,3 Goran Dragic) e davanti a Kristaps Porzingis (18,1) uno dei pochi a salvarsi nell’ennesima stagione deludente dei Knicks.

A cura di ENRICO CAMPANA

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