Rabiot, la madre torna all’attacco

Sono settimane di emozioni contrastanti in casa Psg. Prima la cocente delusione per l’eliminazione dalla Champions League già agli ottavi ad opera del Manchester United, poi il sospiro di sollievo per l’assoluzione da parte del Tas relativamente alle presunte irregolarità in materia di Fair Play Finanziario nel triennio 2015-2017, ora una nuova fonte di preoccupazione, legata alla “telenovela Rabiot”.

Il centrocampista classe ’95, che andrà a scadenza di contratto a giugno e che ha rifiutato tutte le proposte di rinnovo, sembrava destinato al Barcellona già a gennaio, ma l’affare si è arenato.

Il motivo pensa di conoscerlo Veronique, la madre del giocatore nonché agente dello stesso fino a qualche settimana fa. “È un prigioniero del Psg, è un ostaggio – le parole della donna a ‘L’Equipe’ – Ha solo chiesto di adempiere al suo contratto e di essere rispettato. Invece è in un posto crudele, sta male per quanto sta accadendo. Un professionista come lui non può stare senza allenarsi eppure gli negano l’accesso al campo d’allenamento. Presto sarà in prigione a pane e acqua…”.

Rabiot è sospeso fino al 27 marzo e dopo l’eliminazione dalla Champions del club è stato avvistato in una discoteca di Parigi. 

“Non ha fatto nulla di sbagliato. Il club non lo vuole più, ma controlla la sua vita privata. Probabilmente lo vogliono in pigiama e a letto già alle nove di sera” ha concluso Veronique Rabiot.
 

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