Aurelio De Laurentiis, retroscena al veleno sull’addio di Khvicha Kvaratskhelia

Articolo di Andrea Gussoni

"Il suo procuratore aveva altri progetti per sé e per il calciatore. Voleva strappare a un altro club un'altissima commissione"

Aurelio de Laurentiis è tornato a parlare su “7” della cessione di Kvaratskhelia: “Ho dovuto farlo perché il suo procuratore minacciava di ricorrere all’articolo 17”.

“Dopo la prima, formidabile stagione del georgiano ci siamo preoccupati subito di negoziare un rinnovo contrattuale, migliorando il suo stipendio e arrivando a offrirgli una cifra molto importante, perché era ovvio che il compenso limitato avrebbe attirato mezzo mondo pronto a fargli ponti d’oro”, ha aggiunto il presidente del Napoli.

“Il suo procuratore, Mamuka Jugeli, aveva altri progetti per sé e per il calciatore. Voleva strappare a un altro club un’altissima commissione per lui, oltre a uno stipendio a doppia cifra per Kvara. Alla fine del secondo anno contrattuale c’è stato l’Europeo in Germania”.

“Manna, Chiavelli ed io siamo volati a Düsseldorf per risolvere la questione, ma Mamuka ha continuato a prendere tempo sostenendo che Giuntoli gli avesse promesso dei soldi che non erano stati corrisposti. Bugia, non è stato difficile appurarlo. Avrei dovuto venderlo allora, il Psg aveva offerto più di 200 milioni di euro per il pacchetto Kvara-Osimhen. Ma avevo promesso a Conte di trattenerlo e non me la sono sentita”, ha concluso De Laurentiis.

Giornalista dal 2008 e grande appassionato di tutti gli sport da sempre, segue con particolare interesse basket e volley che ha anche praticato a livello dilettantistico fino ai tempi dell’università. Ama viaggiare, sia per lavoro che con la mia famiglia, e non sa resistere alle tentazioni in cucina.

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