Spalletti: “Siamo un capolavoro”

Alla vigilia di Roma-Fiorentina, anticipo della 28/a giornata di Serie A, Luciano Spalletti ha presieduto la consueta conferenza pre partita.
 
Il tecnico giallorosso  ha esordito lodando le qualità della squadra di Paulo Sousa: “Quello che ha fatto la società negli ultimi quattro anni più quello che ha aggiunto Paulo Sousa. A Firenze hanno creato un calcio spettacolare, con una squadra solida e con possibilità importanti. Andando a prendere in esame il gruppo delle squadre che lotta con la Fiorentina è stata la più brava a lavorare”.
 
Come la Roma, anche la Fiorentina regala sprazzi di bel calcio. Secondo l’allenatore toscano, viola e giallorossi si assomigliano: “Un po’ perché entrambe le squadre tendono a comandare il gioco. Entrambe hanno molti centrocampisti e palleggiatori, con la qualità di saper leggere le situazioni. In mediana si gestisce il pallone e si cerca di far scoprire l’avversario. Loro sono bravissimi nell’elasticità del passare dalla difesa a tre a quattro, creando insidie e come gioca l’avversario. In questa partita dovremo essere più bravi di sempre. Io però ho molta fiducia di sempre. Se loro sono convinti di aver fatto un’opera d’arte ai miei ragazzi dico che hanno fatto un capolavoro”.
 
L’Olimpico sarà vuoto anche contro la Fiorentina: “Mi sono già espresso più volte in merito. Spero nel buon senso di chi gestisce questa situazione per ricomporla. Ad Empoli ci siamo sentiti comodi nell’abbraccio del nostro pubblico ed è servito per reagire al pari della formazione di Giampaolo. La squadra ha avuto l’atteggiamento giusto, a cui hanno contribuito i nostri tifosi”.
 
L’ex Zenit, poi, ha riepilogato i giocatori che tornano a sua disposizione: “Sono a disposizione – ha detto a proposito di Pjanic e di Nainggolan -. Solo Iago Falque ha un po’ di febbre e oggi potrebbe non essere dell’allenamento. De Rossi invece non sarà convocato.
Dzeko? Devo pensare e mi prenderò tutto il tempo a disposizione. Con l’Empoli è entrato e ha fatto bene, ma c’è anche la squadra che ha fatto bene. Oggi non sono preparato”.
 
A proposito dell’attaccante bosniaco, l’allenatore si è speso in un confronto con Kalinic, centravanti viola: “Sono un po’ diversi. Kalinic è uno dei più bravi ad attaccare lo spazio dietro il centrale e ad attaccare la palla. Non sente il morso della difficoltà nel confronto della porta. Sa qual è il suo obiettivo. Kalinic sa benissimo cosa deve fare. Dzeko ha altrettante qualità di questo genere ma gli piace di più la palla addosso per la sua fisicità. Sono due grandi calciatori: Dzeko lo aveva già mostrato, Kalinic invece ha restituito la fiducia che la Fiorentina ha avuto in lui”.
 
Allo stesso modo, si potrebbero accostare El Shaarawy e Bernardeschi: “Sono due giocatori simili, con grandissime potenzialità. Ognuno di noi ha un percorso da portare avanti. Serve apertura mentale per imparare da quanto fatto e da quanto si è sbagliato. Se le reazioni sono giuste ci sarà la crescita di un calciatore. Bernardeschi ed El Shaarawy stanno utilizzando ciò che è emerso dal loro percorso per arrivare alla fine meglio di come sono partiti”.
 
Il suo ritorno a Roma, evidentemente, testimonia la sua fiducia nell’ambiente. Al contrario di quanto recentemente aveva dichiarato Nicolas Burdisso, diffidente sulla possibilità di lavorare bene nella Capitale: “Con lui ho lavorato una sola settimana e mi piacerebbe parlarci per confrontarmi. Roma è l’ambiente ideale per lavorare, ma nella vita ci sono le persone che fanno e quelle che si accodano. Per stare ad un buon livello tengono un livello basso per intrufolarsi. Qui le cose si sanno fare e quelli che non hanno idee e non vogliono migliorarsi devono andare via. Io per primo. Io sono tornato e potevo rimanere fermo. Sono stato fortunato nella mia vita perché posso scegliere cosa fare. Se sono tornato è perché si può lavorare bene e mi piace farlo. Ve lo faremo vedere assieme alla squadra. Se ci prestano Burdisso per una settimana gli faremo vedere come si lavora. Tutti. Noi vogliamo dare il massimo di noi stessi. Chi ha dieci da dare deve provare a dare 12. Con quella voglia lì non rimarrà impolverato dal terreno”.
 
Il presidente Pallotta, a dimostrazione della solidità ambientale, è vicino alla squadra: “Sì e mi è sembrato contento e carico di entusiasmo. Mi è sembrato libero e tranquillo di far valere le proprie qualità di persona. Prima della riunione tecnica ha parlato ai giocatori e poi ha visto l’allenamento. Mi è sembrata una persona che ha voglia di fare, una cosa in piena sintonia con quello che ho detto poco fa”.
 

Articoli correlati