Home » Calcio » Serie A La Flop 11 del Milan 12 Maggio 2015 Jens Lehmann. Il Milan vinse lo scudetto del 1999 in rimonta dopo una disastrosa partenza, col tedesco che dopo cinque partite perse il posto e se ne tornò in Germania. Digao. Fratello di Kakà: sostanzialmente solo per questo è riuscito a vestire (una sola volta in serie A) la maglia del Milan. Taye Taiwo. Doveva essere un "crac" sulla fascia sinistra ma dopo sei mesi da separato in casa con Allegri ha cambiato aria. Oguchi Onyewu. Di lui si ricorda quasi solo Ibrahimovic che ebbe la peggio in una clamorosa rissa scoppiata in allenamento con questo giocatore di football prestato al calcio. Michael Reiziger. Nel 1997 il Milan provò a tornare grande con altri tre olandesi: lui, Bogarde e Kluivert non furono proprio come Rijkaard, Gullit e Van Basten. Yoann Gourcuff. Mentre il Milan vinceva tutto nel 2007, il bizzoso bretone litigava con i senatori che gli imputavano scarso impegno. Umit Davala. Terim nella sua breve avventura rossonera riuscì a portarsi dietro un connazionale che dopo l'addio dell'Imperatore passò anche all'Inter senza debuttare. Emerson. Pilastro per Roma e Juventus, arrivò in rossonero per vestire gli scomodi panni del vice-Pirlo quando ormai la sua carriera era giunta al capolinea. Christian Vieri. Da uomo simbolo dell'Inter di inizio millennio a meteora rossonera nel post-Istanbul. Sei mesi con un solo gol prima di trasferirsi al Monaco, infortunarsi e perdere così i Mondiali 2 Marcio Amoroso. Salutato senza troppi rimpianti Vieri, Galliani nel gennaio del 2006 andò a ripescare l'ex attaccante dell'Udinese. Un rigore pietosamente concessogli il suo magro bottino. Ricardo Oliveira. Dopo la cessione di Shevchenko, il Milan si trovò con un bel tesoretto da spendere per un attaccante di primo livello: esordio con gol alla Lazio, tutto il resto da dimenticare. Oscar Tabarez. Chiuso l'impareggiabile ciclo di Fabio Capello, il Milan provò a cambiare tutto affidandosi al "maestro" uruguaiano: a dicembre venne richiamato in tutta fretta Sacchi. 1 / 12 Prossima Gallery Jens Lehmann. Il Milan vinse lo scudetto del 1999 in rimonta dopo una disastrosa partenza, col tedesco che dopo cinque partite perse il posto e se ne tornò in Germania. © Getty Images Milan TG SPORT Articoli correlati Riccardo Orsolini punisce l’Inter, aggancio in vetta per il Napoli Empoli e Venezia si fanno male a vicenda: 2-2 Bologna-Inter, Simone Inzaghi ha le idee chiare: solo due cambi Verona, Paolo Zanetti rimpiange l’unico errore Roma di misura sul Verona Monza, Alessandro Nesta soddisfatto malgrado la sconfitta