
I numeri però parlano chiaro: sei gol per Vlahovic, due per David, zero per Openda
Nelle ultime settimane Igor Tudor sembra aver voluto puntare su Jonathan David, cercando di proteggerne l’investimento e di restituirgli quella continuità che a inizio stagione, ad agosto, lo aveva fatto sembrare pronto al grande salto. Di riflesso, Lois Openda e Dusan Vlahovic hanno visto ridursi il proprio spazio: il belga continua a inseguire la posizione ideale, mentre sul serbo pesa non solo qualche prestazione sottotono, ma anche il contratto in scadenza nel 2026.
Eppure, proprio come accaduto a fine estate, Vlahovic è tornato a bussare con decisione per un posto da titolare. Martedì sera, in maglia serba, ha interrotto il suo digiuno ritrovando il gol. Nessuno dei tre attaccanti aveva infatti segnato dopo la doppietta del numero 9 in Juventus-Borussia Dortmund del 16 settembre. Quasi un mese senza esultanze, un’anomalia per un reparto costruito per fare scintille.
I numeri però parlano chiaro: sei gol per Vlahovic, due per David, zero per Openda. L’ex Fiorentina, pur partendo spesso dalla panchina, resta l’attaccante più incisivo della Juventus. E con una squadra reduce da cinque pareggi consecutivi, il suo fiuto del gol non può essere ignorato.
Ora Tudor ha tre giorni per disegnare l’attacco anti-Como. Se resterà fedele al 3-4-2-1, Vlahovic contenderà a David la maglia da centravanti; se invece il tecnico deciderà di sperimentare un inedito tandem offensivo, i due potrebbero agire insieme davanti a Kenan Yildiz. In ogni caso, la ritrovata vena realizzativa del serbo è un segnale forte.
Tra Como, Real Madrid e Lazio, la Juventus è chiamata a ritrovare slancio e gol. E lì davanti il rebus resta aperto: Vlahovic bussa alla porta, deciso a (ri)prendersi la Signora, contratto in bilico o meno.