
Il presidente dell'Inter Beppe Marotta è stato insignito della laurea honoris causa in "Marketing e mercati globali" dall'Università Bicocca di Milano
Il presidente dell’Inter Beppe Marotta è stato insignito della laurea honoris causa in “Marketing e mercati globali” dall’Università Bicocca di Milano: “Per me è un giorno estremamente emozionante. Negli ultimi anni mi è capitato spessissimo di ricevere riconoscimenti e premi, ma questo è qualcosa di unico, straordinario e indimenticabile. Vorrei ringraziare l’ateneo ma anche i tanti amici e colleghi presenti, come il mio primo presidente Guido Borghi. La nuova proprietà dell’Inter, rappresentata qui da Katherine Ralph, mi ha dato fiducia e culmine alla mia carriera: diventare presidente dell’Inter, attraverso un percorso come il mio, è qualcosa di eccezionale, lo sento profondamente nell’animo”.
Si è parlato a margine anche del futuro di San Siro: “Con sensibilità e intelligenza, spero che gli amministratori possano capire che la città ha bisogno di uno stadio nuovo, moderno. Ci siamo dovuti ritirare dall’organizzare la finale di Champions League. In questo momento Milano è fuori dalle città candidate a rappresentare l’Italia negli Europei 2032. Io auspico che non ci siano preclusioni, tutto deve essere fatto con la massima trasparenza, ma sia il Milan che l’Inter garantiscono questa trasparenza. Auspico che questo problema annoso venga risolto al più presto perché è una esigenza per tutti”.
“Mi auguro che la politica e le istituzioni, con il ministero dello Sport, possano garantire che tutti i ragazzini possano giocare e fare sport gratuitamente. Il sistema scolastico lo deve garantire”.
Chiosa su Chivu: “Oggi abbiamo un grande allenatore e ce lo teniamo strettissimo. Non è un ragazzino, ha 44 anni, incarna il senso di appartenenza interista. È stato sei anni nelle nostre giovanili ed è molto preparato professionalmente. I giudizi negativi che ho sentito da chi non lo conosce sono superficiali e non corrispondono alla verità. Non ci sarebbe il minimo motivo per un cambio in corsa, anzi siamo tutti molto soddisfatti di lui. Non è neanche questione di pazienza, perché non si può valutare un allenatore dopo un mese e mezzo, ma noi possiamo vederlo nella quotidianità: ha un metodo moderno, grandi capacità, valorizza tutti i giocatori, è dotato di una grande cultura del lavoro e migliora ogni giorno. Sono assolutamente ottimista anche perché l’intelligenza è la sua principale caratteristica e questo porta sempre all’eccellenza”.