Serie A, c’è un problema playoff: le società dicono no

Il calcio italiano vede la luce alla fine del tunnel, ma ancora resiste qualche ombra. L’ultimo Consiglio Federale ha infatti posto le basi per la ripartenza della serie A, la serie B e anche la serie C, ma c’è una prospettiva che spaventa i club, nello specifico quelli di serie A: l’ipotesi che il campionato sia deciso dai playoff e dai playout.

Questa la soluzione che potrebbe verificarsi in caso di nuovi stop forzati della stagione: “Precedentemente al riavvio dell’attività agonistica – si legge infatti nel dispositivo – sarà competenza del Consiglio Federale determinare i criteri di definizione delle competizioni, laddove, in ragione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, le stesse dovessero essere nuovamente sospese, secondo i principi di seguito indicati: individuazione di un nuovo format (brevi fasi di playoff e playout al fine di individuare l’esito delle competizioni ivi incluse promozioni e retrocessioni)”.

La ‘Gazzetta dello Sport’ spiega però che la maggioranza delle società di serie A non vuole che il format del campionato sia modificato in corsa. Le ragioni sono prevalentemente giuridiche (tale formula non sarebbe prevista dai regolamenti e troppo elevato sarebbe il rischio di ricorsi da chi inevitabilmente sarà danneggiato dai risultati del campo), ma non mancano quelle economiche, certamente non di secondo piano.

I playoff e playout comporterebbero infatti una drastica riduzione del numero totale di partite, che metterebbero in discussione l’ultima rata di pagamento dei diritti tv.

Il presidente federale Gabriele Gravina continua però a ribadire la sua linea: “Se le condizioni sanitarie lo consentiranno, i campionati devono essere portati a termine regolarmente, altrimenti procederemo a introdurre playoff e playout”, ha spiegato in un’intervista a ‘Repubblica’.

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