Roma, Tacopina sogna il ritorno

A quasi dieci anni dall’inizio dell’era americana, la Roma non è ancora riuscita ad alzare un trofeo.

Il presidente James Pallotta ha espresso il proprio disappunto, bissato da Joe Tacopina, ora numero uno del Venezia, ma già vice-presidente della Roma nel 2011

Un’esperienza non dimenticata: “Quello con la Roma è un legame ancora vivo, il mio sangue è giallorosso, la Roma è la squadra del mio cuore – ha detto Tacopina intervistato da ‘Teleradiostereo’ – Quando sono diventato il vicepresidente del club è stato uno dei giorni più belli della mia vita. Ricordo un momento di grande emozione, quando la Sud espose uno striscione per me, un qualcosa di talmente bello che fece piangere per la prima volta mio papà. La Roma non è solo una squadra di calcio da gestire, serve entrare in connessione con le persone, serve passione.

Per il momento, però, le soddisfazioni della Roma a stelle e strisce sono state poche: “Il progetto americano l’ho iniziato io, il fatto che non siano ancora stati conquistati trofei mi uccide – ha detto Tacopina – Pallotta è un manager molto bravo, ha soldi, ma per occuparsi della Roma serve tempo, occorre passione per vincere questa sfida. Non basta venire a Roma una volta ogni due mesi, passare qui tre giorni e andare via. Serve tempo e passione”. 

Infine, il sogno di tornare: “Spero che venga venduta ad un gruppo che possa riportare la Roma in alto, che possa tornare ad ambire di vincere lo scudetto e di essere competitiva per la Champions League. Qualora ci fosse l’opportunità, sarei onorato anche di ritornare per dare un contributo. Certo, il Covid ha influito sulla valutazione del club, che in questo periodo si è svalutato del 20-25%. Quello che Pallotta poteva chiedere a gennaio, non potrà incassare ora”. 
 

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