
"Non saprei neanche io dire come mi sento in questi giorni".
Antonio Cassano in un’intervista al Corriere della Sera ricorda Davide Astori. “Una persona a modo, sempre gentile, incapace di dire una parola fuori posto, uno che sa stare al mondo. Sono sconvolto, anzi sono oltre, non saprei neanche io dire come mi sento in questi giorni. Non voglio sembrare retorico, non lo sono mai stato”.
L’attaccante barese nel 2011, allora al Milan, ebbe un malore e venne operato al cuore: “Mi sento anche strano, certo: tutti sanno quello che mi è accaduto nel novembre 2011, quando giocavo con il Milan. Ora sto bene, benissimo. Certo il mio è stato un problema completamente diverso, comune al 30% degli italiani. Mi hanno inserito un ‘ombrellino’ e problema risolto. Ma la gente, ovviamente, ricorda quello che mi accadde. Probabilmente è anche per questo che mi ferma per strada e mi chiede ‘lo conoscevi?’. Era già successo con la morte del povero Morosini. Succedeva quest’estate per i problemi al cuore dell’ex sampdoriano Schick. So che mi fanno questa domanda per dimostrarmi il loro affetto ed è anche per questo che rispondo a tutti”.
“Però quella domanda mi fa male, perché conoscevo quei ragazzi, la loro passione. E poi sì, mi fa male perché mi ricorda quei momenti. Difficili per me e soprattutto per chi mi vuole bene, per la mia famiglia. Ripeto, non si può morire a 31 anni. Però purtroppo è successo e può succedere. Anche se i controlli si fanno e sono attenti, ma certe cose non si possono individuare, me lo hanno spiegato con attenzione quando è capitato a me. Per me i controlli sono sempre attenti. A 35 anni un po’ d’esperienza ce l’ho”.