Gilardino-Parma, non è finita

Domenica sera Alberto Gilardino ha segnato il gol numero 188 della propria carriera in Serie A in 497 presenze. Si è trattato di una delle reti più importanti della carriera, quella del 3-1 al Verona, che ha di fatto dato al Palermo la sicurezza di restare in Serie A. L’ambizione del presidente Zamparini e dei tifosi è quella di non soffrire più così tanto, ma la programmazione della prossima stagione deve ancora cominciare e anche il futuro del Gila è da decidere.
 
“I gol di Gilardino sono stati decisivi per la salvezza, lui ci mette sempre entusiasmo e voglia. Sono molto contento del suo rendimento. Resterà sicuramente” ha detto lo stesso Zamparini, allontanando quindi non solo gli screzi di un paio di mesi fa, quando il presidente rosanero osservò come quello di Gilardino non fosse stato un acquisto indovinato, ma anche le voci che volevano il bomber di Biella prossimo a una scelta di vita, quella di tornare a giocare in quel Parma in cui si era messo in luce dopo gli esordi con Piacenza e Verona.
 
D’altronde quei numeri di cui sopra, 188 e 497, sono troppo vicini alle cifre tonde per essere trascurati da un attaccante che in quanto tale vive per i numeri: con appena 3 gettoni in più Gilardino entrerebbe nel ristretto club dei 500, che conta al momento solo 13 giocatori, mentre con altri 12 gol ecco spalancarsi il ristretto novero degli attaccanti “bicentenari” in fatto di reti in Serie A, che ospita solo 7 nomi.
 
Traguardi troppo invitanti per essere trascurati, anche se lo stesso giocatore non del tutto ha spento le voci: “Ho ancora due anni di contratto, a Palermo sto bene con la mia famiglia. Ci saranno da valutare alcune cose: se resto, voglio essere fondamentale per il progetto”. Insomma, non è ancora tutto finito.
 
Come detto, il Parma c’ha provato per davvero e forse ci proverà ancora. A poule scudetto finita partirà il mercato dei crociati: detto che il futuro di  Baraye è più che mai in bilico, serviranno almeno 2 attaccanti di primo livello.
 
Il grande dubbio è se puntare su un elemento esperto ed affidabile, con esperienze anche in categorie superiori (Antenucci o Sforzini, più che Cacia) o sul classico bomber da terza serie, come Scappini o Finotto. E la soluzione dell’enigma potrebbe essere decisiva per le aspirazioni future.
 

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