Fabrizio Miccoli non riesce a darsi pace

Fabrizio Miccoli, ex attaccante del Palermo, ha rilasciato una lunga intervista in esclusiva a Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre e 225 della piattaforma Sky) all’interno del programma ‘Labirinto’, trasmissione settimanale di approfondimento e inchiesta a cura di Piero Giannico. Miccoli è tornato sulla vicenda dell’intercettazione del 2013 nella quale, al telefono con il figlio del presunto boss mafioso Antonio Lauricella, definì Giovanni Falcone (simbolo della lotta antimafia) ‘fango’.

Ecco la trascrizione dei passaggi riguardanti la vicenda Falcone:

“L’unica cosa che non mi fa dare pace e che va oltre il processo e mi auguro si risolva presto è quella intercettazione dove parlo di Falcone, è quella che non fa dormire. Ho dei figli e non penso una cosa del genere. Era un contesto, l’ho fatta mia visto che viene addebitata. Ho chiesto scusa. Sono 5 anni da quell’intercettazione che cerco di mettermi a disposizione per arrivare alla verità e quello non è il mio pensiero. Io ho cambiato vita, per quella cosa ho smesso di giocare. Ma se ci fosse la possibilità di dimostrare che la cosa che ho detto non la penso affatto sono
pronto a dimostrarlo perchè mi tormenta”.

Hai avuto modo di parlare con la famiglia Falcone?

“All’epoca dei fatti ho provato a contattare la signora Maria, ho capito la situazione e ho capito il rifiuto da parte sua. Oggi a distanza di anni vorrei avere la possibilità di incontrare la signora Maria e mettermi a disposizione per dirle che quella cosa che ho detto non è cio‘ che penso e
spero ci sia la possibilità di dimostrare la verità. Ho chiesto scusa, non cerco alibi”.

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