Vincenzo Italiano non ha dubbi sul suo Bologna

Articolo di Luca Giorgetti

Il tecnico dei rossoblù alla vigilia della sfida europea col Friburgo: "Sono certo che piano piano arriveremo al livello dello scorso anno"

Vincenzo Italiano ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Bologna-Friburgo. “Abbiamo analizzato la prima partita giocata con il Basilea e abbiamo lavorato su quella che può essere la partita che può darci più indicazioni – ha esordito -. È una squadra molto temibile in casa, non so come si approccerà fuori, ma ha giocatori di ottima caratura tecnica ed è una formazione organizzata. Il nostro girone è tosto e dobbiamo cercare di alzare il livello per avere la meglio contro avversarie di valore”.

“Dobbiamo crescere e migliorare sotto tutti i punti di vista – ha aggiunto il tecnico dei rossoblù -. Capisco che ci siano grandi aspettative nei nostri confronti ma dobbiamo cercare di essere più qualitativi. Abbiamo alzato la qualità del palleggio e il numero delle conclusioni ma concediamo ancora troppo dietro. Tra qualche mese cresceremo di intesa e condizione e sicuramente miglioreremo le prestazioni”.

“Quando sono arrivato lo scorso anno sono andati via 5 titolatissimi – ha spiegato l’allenatore degli emiliani -. È normale che ci fossero difficoltà nell’applicare quello che chiede l’allenatore. Siamo passati attraverso gli errori rimanendo a testa bassa e pedalando passando per molti pareggi e per la brutta sconfitta di Napoli. Quest’anno la situazione è analoga: sono andati via due giocatori importanti, ma sono certo che piano piano arriveremo a livello dello scorso anno. Heggem e Vitik cresceranno, il mancino di Bernardeschi farà la differenza, l’uno contro uno di Rowe sulla fascia ci darà soddisfazioni, Ciro si riprenderà e ci darà una mano in termini di gol”.

Chiosa sul reparto attaccanti esterni che sta accusando la perdita di Dan Ndoye: “Ogni fine allenamento Dan arrivava con le sagome in mano e iniziava a perfezionare il suo tiro in porta rischiando anche di infortunarsi. L’applicazione c’è da parte di tutti, ma serve la fame di arrivare. Vlahovic aveva la stessa fame di Dan e ad ogni fine allenamento si fermava a calciare in porta. Dan aveva fatto questo passaggio mentale ed è riuscito a diventare il giocatore che si è dimostrato lo scorso anno. Serve mettere nel bagaglio qualcosina in più oltre al normale compito di applicazione: i nostri esterni devono essere attaccanti aggiunti”.

Laureato in Economia alla Bicocca di Milano, e specializzato col Master in Sport Business Management, collabora per Sportal.it scrivendo articoli di ogni sport dopo l'attenta analisi di dati, fonti e statistiche. In particolare, è appassionato di tennis, che pratica a livello agonistico, e calcio.

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