Edoardo Testoni percorre il suo sogno con DAZN

Con DAZN Edoardo Testoni sta entrando nelle case degli italiani, con competenza e fantasia: “La telecronaca per me è libertà emotiva” tiene a sottolineare.

“Percorro il mio sogno – dice il telecronista e conduttore di DAZN -. Con una laurea magistrale in Lettere che mi spingeva a diventare Prof, invece della cattedra ho scelto la tribuna stampa. Giornalista a 360°: scrivo, conduco e racconto calcio. Sono cresciuto nella cantera di Fox Sports, che, oltre ad avermi messo per la prima volta davanti a una telecamera, mi ha portato al Westfalenstadion di Dortmund e a Wembley. Ora, con DAZN, ho fatto il salto in Serie A, da telecronista e da conduttore, e in Serie B, fino alla finale di ritorno del play off 2019”.

Una serie B così non si era mai vista…

Ci divertiamo parecchio secondo me! A una concentrazione di così tante grandi piazze non si assisteva da molto tempo, ognuna con la sua storia, le sue ambizioni, le sue rivalità. Ci saranno tante storie da raccontare e tanto bel calcio.

Non pensi che ci sia troppa pressione sul Monza?

Ha tanta pressione come l’hanno tutte le squadre che operano sul mercato in un certo modo e dichiarano, giustamente, le loro intenzioni. Sarà difficile un dominio come quello del Benevento dello scorso anno, ma la società, l’allenatore e la rosa sono garanzie, anche dovessero esserci momenti complicati.

Tre giocatori da seguire con attenzione, pronti per il grande salto in A…

Il primo nome che ti faccio è Samuele Ricci dell’Empoli, gestisce palla e emozioni già da grande, nonostante i suoi 19 anni. A proposito di Monza, Davide Frattesi ha la tecnica e il fisico giusto per stare bene anche in un centrocampo di Serie A e Michele Di Gregorio, scuola Inter, già con la maglia del Pordenone ha dimostrato reattività e tanta sicurezza.

Com’è stata fino ad ora la tua esperienza con DAZN?

Un bel passo nella direzione dei miei sogni. Qui, dopo gli anni indimenticabili a Fox Sports, ho cominciato a commentare calcio italiano, cosa che è sempre stata il mio obiettivo.

Cosa ti diverte di più del tuo lavoro?

Entrare in empatia con quello che sta succedendo in campo. Quindi lasciarsi andare, seguire il flusso. È emozionante e al tempo stesso un bell’esercizio di autocontrollo nel momento di trovare il giusto equilibrio.

Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere questa professione?

Domanda difficile, non mi sento di dare consigli o lezioni a dir la verità. Dico semplicemente che, per me, ognuno dentro di sé ha gli strumenti per capire se ha la voglia e la forza di entrare in questo mondo e metterci l’anima.

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