Ala sgusciante il calciatore foggiano si era fatto apprezzare ovunque avesse giocato. A vincerlo una brutta malattia.
A 55 anni è morto Carlo Ricchetti. Ala sgusciante, l’ex calciatore si era fatto apprezzare ovunque avesse giocato. A vincerlo una brutta malattia.
Nativo di Foggia, Ricchetti ha fatto il suo esordio proprio nel club rossonero, festeggiando lo storico ritorno in serie B dei ‘Satanelli’ nella stagione 1988/89. Successivamente ha fatto tappa a Monopoli, Nola e Monza, prima dell’approdo a Salerno, dove ha vissuto la sua esperienza più significativa (140 presenze e 24 reti).
Nel capoluogo campano è rimasto per ben sei stagioni, quattro delle quali con Delio Rossi allenatore, ed è riuscito anche a conquistare la promozione in serie A. Dopo aver vestito le maglie di Cesena e Juve Stabia, nella stagione 2000/01 ha fatto ritorno a Foggia in serie C2.
Nardò, Potenza e Angri le ultime squadre nelle quali Ricchetti ha militato prima di appendere gli scarpini al chiodo e intraprendere la carriera di allenatore.
La proprietà, la dirigenza, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff dell’U.S. Salernitana 1919 piangono la prematura scomparsa di Carlo Ricchetti e partecipano all’immenso dolore della moglie Antonella, dei figli, di tutta la famiglia e dei tanti compagni di squadra con il cavalluccio sul petto nelle 157 partite disputate tra il 1993 e il 1998.
“Uomo mite, buono e riservato fuori dal campo e campionissimo sul terreno di gioco, Ricchetti ha segnato anche 25 gol con la casacca della Salernitana, conquistando una promozione in Serie B nel 1994 e in Serie A nel 1998, entrambe da protagonista assoluto. Per lui anche un’esperienza da allenatore nel settore giovanile nella stagione 2005/06. Ha proseguito la sua carriera da tecnico negli staff dei suoi ex compagni di squadra alla Salernitana, Roberto Breda e Mirko Cudini. La figura di Carlo Ricchetti resterà indelebile nella storia granata”. Così lo ha ricordato la Salernitana.