Chievo, anche il Consiglio di Stato ha detto no

Chievo, no del Consiglio di Stato

“I mussi non volano più”. Il simpatico simbolo dell’asinello che ha contraddistinto la favola del Chievo, un rione di Verona, nel mondo del calcio per ben 27 stagioni ai massimi livelli di cui 17 in serie A, non esiste più nel calcio professionistico. Anche il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del ChievoVerona per la ammissione alla serie B dopo le decisioni negative di Covisoc, collegio di garanzia e Tar del Lazio.

Al posto del Chievo è stato ripescato il Cosenza. Con i calciatori svincolati per decisione della Figc, la società del presidente Luca Campedelli, come riporta il quotidiano L’Arena di Verona, potrebbe ripartire dalla serie D con una bandiera del Chievo di ieri come punto di riferimento: Sergio Pellissier.

Ora è il tempo delle riflessioni. Toccherà al presidente scegliere se richiedere, in sovrannumero, di ripartire dalla D ovvero abbassare il sipario su una delle favole che hanno dimostrato che nulla nel calcio è mai scontato.

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