Il nuovo format delle Champions League: Promosso o bocciato?

La stagione che si chiude con la finale di Monaco del 31 maggio 2025, con il Parigi Saint-Germain contro l’Inter all’Allianz Arena, è il primo risultato del nuovo format a girone unico della Champions League.

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Ma adesso, vediamo quali sono state le novità di questo nuovo format!

Come funziona davvero il nuovo format a girone unico

Dal 2024-25 i tradizionali otto mini-gironi sono spariti. Le 36 squadre qualificate finiscono in un’unica classifica e disputano otto partite totali: quattro in casa e quattro fuori, contro degli avversari sempre diversi pescati da quattro fasce di sorteggio.

  • I primi otto club accedono direttamente agli ottavi di finale
  • Quelli dal nono al 24esimo posto si incrociano in uno spareggio di andata-ritorno per completare il tabellone
  • Le ultime dodici salutano l’Europa già a gennaio

Il quadro, in teoria, bilancia le esigenze televisive, più partite tra i big, con la meritocrazia sportiva, perché nessuno ha un calendario identico e il ranking finale premia i risultati, non la reputazione.

Le date sono slittate in avanti rispetto alla vecchia formula: la league phase si è giocata tra metà settembre e fine gennaio per iniziare a febbraio con le sfide di spareggio. Da marzo in poi è tornata la classica cadenza a eliminazione diretta. Il sorteggio resta a Ginevra ma utilizza un algoritmo che impedisce gli abbinamenti ripetuti tra le nazioni e, da questa stagione, è stato blindato da una piattaforma di cyber-draw sviluppata con l’Università di Zurigo per prevenire le fughe di dati.

Dati alla mano: Più partite, più gol, più incassi

  • 144 partite disputate nella sola league phase, contro le 96 del vecchio girone a quattro squadre: +50% di calendario europeo già prima degli ottavi.
  • 470 gol, pari a 3,26 reti di media, record storico della competizione in questa fase.
  • 3,317 miliardi di euro: è la torta complessiva che UEFA ha messo a bilancio per le tre coppe 2024-25. Di questi, 2,467 miliardi di euro finiscono direttamente alle società iscritte in Champions e Supercoppa.

L’impatto economico è stato praticamente immediato. Se ci sono più gare, ci sono anche più finestre TV da vendere. La semplice qualificazione alla nuova Champions vale in media 70 milioni di euro a club, un +22% rispetto al triennio precedente, grazie anche all’aumento delle quote di market pool.

Lato sportivo: Equilibrio vero o vantaggio per le big?

Sul campo il racconto è meno lineare. Il format a otto avversarie diverse ha regalato degli abbinamenti insoliti, come Brest-Real Madrid o Slovan Bratislava-Arsenal che erano impensabili un anno fa, e ha permesso alle matricole come Girona o Stuttgart di prendersi una serata di gloria continentale.

Però, alla resa dei conti, tra le prime sedici sono arrivate, come ci si aspettava, dodici grandi squadre tradizionali. La densità di big partite è stata più alta, ma la classifica corta (dal nono al 24esimo posto solo sette punti di scarto) ha generato qualche paradosso. Per esempio, una singola sconfitta a gennaio ha costretto il Bayern e il Milan allo spareggio, minando quella sensazione di “sicurezza qualificazione” venduta inizialmente ai grandi club.

I club e gli allenatori restano divisi. Ancelotti ha parlato di “Champions più competitiva, ma non più giusta”. Ha detto che c’è la difficoltà di prepararsi per otto avversari diversi in quattro mesi. Xabi Alonso, al debutto con il Leverkusen, ha invece lodato l’assenza di partite inutili a fine girone. La discussione più accesa riguarda il carico fisico: tra la league phase, gli spareggi e la Coppa nazionale, un top club europeo può arrivare a 16 incontri internazionali già ad aprile, due in più rispetto al vecchio format.

Prospettive future: Cosa tenere e cosa migliorare

La UEFA valuterà la riforma alla fine del ciclo 2024-27, ma qualche trend è già chiaro. I broadcaster sono soddisfatti: in Germania e nel Regno Unito le serate di Champions hanno superato il 30% di share medio nei match clou, contro il 24% del 2023-24.

Sul fronte tifosi l’appetito non manca: i pacchetti hospitality per la finale di Monaco sono andati esauriti in 48 ore, nonostante prezzi da minimo 90€ a tagliando. Le frange più tradizionaliste, però, reclamano la trasparenza sul criterio dei sorteggio e sui ricavi. La proposta di pubblicare il software di seeding e i parametri di market pool verrà discussa nel congresso UEFA di settembre.

Quindi, il nuovo format è promosso sì o no? La Champions svizzera si prende una promozione con riserva: promossa nelle cifre (gol, incassi, audience), bocciata, o almeno rimandata, sul piano della sostenibilità sportiva e dell’equità tra i club di fascia diversa. La stagione 2025-26 ci dirà se basteranno dei ritocchi o se servirà un nuovo restyling.

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