In India Tommy Fleetwood realizza un doppio sogno

Articolo di Aldo Seghedoni

Questa vittoria, più che per le statistiche, resterà speciale per un motivo preciso

Tommy Fleetwood regala al figlio Frankie un momento da sogno con la vittoria al DP World India Championship

Tommy Fleetwood ha coronato un sogno personale e familiare vincendo il DP World India Championship con due colpi di vantaggio, firmando così il suo ottavo titolo sul circuito europeo. Ma questa vittoria, più che per le statistiche, resterà speciale per un motivo preciso: per la prima volta, suo figlio Frankie, 8 anni, ha potuto correre sul green del 18 per abbracciarlo da vincitore.

“È una cosa che avevo in testa tutto il giorno – ha confessato Fleetwood, 34 anni, visibilmente emozionato -. Frankie non era presente quando ho vinto sul PGA Tour ad agosto e nel 2024 era ancora troppo piccolo. Oggi volevo creare quel momento per lui, e ce l’ho fatta”.

Fleetwood ha chiuso con un solido -7 nell’ultimo giro (65), totalizzando -22 complessivo al Delhi Golf Club. Era partito secondo, due colpi dietro il giapponese Keita Nakajima, ma ha preso il controllo grazie a quattro birdie consecutivi tra la 7 e la 10, e due colpi magistrali sulle buche 14 e 17 che hanno sancito il sorpasso.

Una domenica impeccabile

Il neozelandese Daniel Hillier, protagonista di una partenza a razzo con sette birdie in dieci buche, è crollato con un doppio bogey alla 14, perdendo slancio. Nakajima, pur solido, non ha saputo replicare la brillantezza del 65 di sabato, e si è dovuto accontentare dell’ennesimo secondo posto stagionale.

Fleetwood, invece, non ha sbagliato nulla. Dopo un sabato difficile con il putter, ha trovato ritmo e precisione proprio quando contava di più. Il birdie dalla distanza alla 17, celebrato con il pugno chiuso, ha chiuso ogni discorso.

“Ci sono state tante volte in cui le cose non sono andate come speravo. Ma le ultime due volte che sono stato in lotta, ho vinto. Forse, finalmente, l’equilibrio sta tornando” ha aggiunto il britannico, reduce anche dalla vittoria in Ryder Cup a New York e da ben otto top-10 sul PGA Tour nel 2025.

Gli altri protagonisti

Alle sue spalle, Shane Lowry e Alex Fitzpatrick (autore di tre 67 consecutivi) hanno chiuso terzi a -18, insieme al sudafricano Thriston Lawrence. Il norvegese Viktor Hovland ha ben figurato all’ultima buca per salire a -17, in compagnia di Jayden Schaper e Joost Luiten.

Rory McIlroy, mai veramente in corsa, ha chiuso 25esimo a -11, a pari merito con il francese Frédéric Lacroix e l’americano Brian Harman.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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