Beppe Saronni racconta un suo rimpianto

Il rimpianto di Beppe Saronni

Roma e il Giro d’Italia raccontano una lunga storia d’amore nata già nella prima edizione, nel 1909, quando la Città Eterna fu sede di arrivo della quarta tappa, il 20 maggio. La Corsa Rosa nel 2023 chiuderà il suo percorso nella Capitale per la quinta volta nella sua storia dopo quelle del 1911, 1950, 2009 e 2018. Per la 49esima volta Roma sarà anche sede di un arrivo di tappa. 

Alla presentazione in Campidoglio – sede del municipio della città – sono intervenuti il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri; il Presidente di RCS Mediagroup, Urbano Cairo; l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma, Alessandro Onorato; l’Amministratore Delegato di RCS Sport, Paolo Bellino; il Presidente del CONI, Giovanni Malagò; il Direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni; il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Cordiano Dagnoni; il Direttore Italia del gruppo Enel, Nicola Lanzetta; il direttore della Gazzetta dello Sport, Stefano Barigelli; il vicedirettore della Gazzetta dello Sport, Pier Bergonzi: il Direttore di Rai Sport Alessandra De Stefano e Giuseppe Saronni, vincitore di due Giri d’Italia (1979 e 1983) oltre a tante altre istituzioni, rappresentanti dei Media e dei partner della Corsa Rosa.

“Chi arriva con la maglia rosa all’ultima tappa, oltre ad aver compiuto un’impresa, se ne ricorderà per tanti anni attraverso foto e video. Uno dei rimpianti della mia carriera, in cui ho ottenuto tante vittorie in diverse regioni d’Italia, è di non avere nessuna foto con lo sfondo di Roma. Sicuramente quest’anno la farò all’arrivo del 28 maggio. Vincere il Giro d’Italia è importante ma lo sono altrettanto il contesto e lo scenario in cui lo si fa” ha detto Saronni.

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