Il giornalista scrittore toscano, non facendo sconti a nessuno, racconta otto storie esemplari dell'Italia degli ultimi decenni.
Favori ai potenti, diritti spacciati per favori, risarcimenti di devastazioni ambientali solo paventati ma sempre come se fossero concessioni; opere pubbliche promesse e mai realizzate facendo cortesie a chi ha interesse che quelle opere non ci siano. E ancora, Sistemi di Potere che si basano sull’elargizione di favori in cambio di voti e sulla più o meno velata negazione dei diritti a chi di quel Sistema non fa parte.
Attraverso otto storie esemplari, il libro “L’Italia dei favori” (Il Foglio Letterario Edizioni) ripercorre gli ultimi decenni di un Paese che vede sempre di più privilegiare gli Interessi Particolari a danno di quelli Generali. Così i diritti contrabbandati per concessioni provocano in maniera sistematica un crollo dell’affluenza alle urne, una progressione devastante nella partecipazione che subisce picchi al ribasso in coincidenza con gli episodi più gravi. E anche il prosperare di questi Sistemi di Potere che lavorano soprattutto alla perpetuazione del Potere, elargendo favori. E non solo quelli.
L’autore del libro è Stefano Tamburini, giornalista, già direttore di Corriere Romagna, Agl (l’agenzia dell’allora Gruppo Espresso che curava il notiziario nazionale per 18 quotidiani locali), la Città di Salerno e Il Tirreno. Quelle del libro “L’Italia dei favori” (Edizioni Il Foglio Letterario) sono storie che Tamburini ha potuto vivere direttamente – durante il suo viaggio professionale nei quotidiani locali di mezza Italia – e che rivelano le sciagure provocate dai partiti e dai loro appetiti di potere per il potere.
Storie dove il cittadino è vittima, e poco importa se i comportamenti dei politici siano stati o meno esaminati dalla magistratura e giudicati anche non illegali. Perché l’ottica con cui viene osservato il progressivo degrado della qualità della politica non è quella del codice penale o civile. E non si ferma neppure al lato più genuino dell’etica. Quello che potrebbe sembrare un duro attacco alla politica in realtà è un atto d’amore per la democrazia e della sua essenza più genuina, quella del rispetto della rappresentanza e, soprattutto, dei cittadini rappresentati.
Stefano Tamburini nasce a Piombino (Li) il 25 febbraio 1961 da padre piombinese e madre elbana. Divoratore di libri e di strade dove consumare scarpe da marciatore, coltiva anche la passione per il giornalismo muovendo già a fine liceo i primi passi nella professione nella redazione piombinese del quotidiano “Il Tirreno”. Comincia poi un lungo viaggio nei giornali di mezza Italia. Di alcuni diventa direttore: Corriere Romagna, Agenzia Agl (che cura il notiziario nazionale per i 18 quotidiani locali del Gruppo Espresso), la Città di Salerno e Il Tirreno. Fra una direzione di testata e l’altra, c’è anche l’incarico di coordinare supplementi e inserti per i giornali del Gruppo, in particolare quelli legati ai grandi eventi sportivi (Olimpiadi, Europei e Mondiali di calcio) e alle tematiche dell’innovazione tecnologica.
Fra le tante collaborazioni, quelle con il settimanale Autosprint e con il quotidiano abruzzese il Centro, per realizzare una serie di ritratti di “Ribelli” dello sport, che poi hanno contribuito a far nascere il suo primo libro “Il prezzo da pagare”, pubblicato nel 2022, con lo sport scenario di lotta a favore dei diritti umani e civili. Il libro è stato semifinalista al premio Bancarella Sport 2023 e insignito del premio “Books for peace” 2023. Nel mese di novembre 2023 è uscito il secondo libro di Stefano Tamburini, dal titolo “Beati, dannati e sogni truccati”. L’opera rivela la commistione perversa tra la poesia delle grandi imprese sportive e i grandi affari non sempre puliti che si nascondono all’ombra della passione popolare. Nell’aprile del 2024 il romanzo-verità “L’uomo e il mare”, storia di un sub ucciso da uno squalo e dei tentativi falliti di ucciderlo ancora.