Tamberi non vince sotto la Curva Sud

La grande attesa della serata del Golden Gala Pietro Mennea 2016, quinta tappa e unica italiana della Iaaf Diamond League 2016, era per Gianmarco Tamberi, campione del mondo indoor di salto in alto, che sulla pedana dello Stadio Olimpico aveva l’opportunità di salutare il pubblico italiano, accorso notevole (ben 37.000 paganti) anche grazie alla giornata di festa nazionale del 2 giugno.
 
Tra il pubblico c’era anche il marciatore di Bolzano Alex Schwazer, il quale interpellato a commentare le dichiarazioni di Tamberi alla vigilia ha risposto “Tamberi? Non dico niente”; invece si è pronunciato sulla serata di festa dello stadio Olimpico “sono qui per la prima volta, non ci ero mai stato al Golden Gala”, proseguendo poi “se tiferò per qualche atleta in particolare? Non so nemmeno chi ci sia…”.
 
Il saltatore azzurro alla vigilia era tornato sulla vicenda “doping, Schwazer, nazionale”, dichiarando, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Golden Gala Pietro Mennea 2016, “non ho mai conosciuto Alex Schwazer, né personalmente né sui social network, quanto ho scritto su Facebook non è frutto di un mio accanimento contro Schwazer, può essere una persona meravigliosa fuori dallo sport. Credo però che chi fa un errore, un errore non casuale, con il doping, non vada reinserito nella squadra nazionale. Tutto qui. Non va condannato a morte un atleta per questo”.
 
Tornando alla cronaca sportiva, Tamberi ha chiuso al terzo posto: dopo aver superato anche a fatica alcune misure ampiamente alla sua portata, forse per l’emozione oppure per lo stato di forma, che non è sembrato ottimale. Come lo stesso atleta marchigiano ha confermato, a fine gara, “per il mio stato di forma attuale 2.30 è la misura che pensavo di ottenere – spiega – da questa gara esco con la consapevolezza che sto lavorando bene”. D’altronde sta preparando al meglio le gare estive, in particolare “quella di agosto sulla pista dei Giochi Olimpici di Rio”, una gara che non vede “l’ora di disputare” come ha precisato l’italiano campione del mondo. Tamberi ha definita la serata dell’Olimpico “veramente fantastica, un’emozione unica che mi ha dato adrenalina, adesso capisco perché Totti è così felice nella sua vita; ad un pubblico così avrei voluto regalare una grande misura ma a due mesi dalle Olimpiadi c’è ancora un po’ di ruggine”. Per la cronaca nella specialità del salto in alto ha vinto l’ucraino Bohdan Bondarenko, che ha dominato la serata con salti limpidi sempre a buon fine.
Tra le altre gare della serata gli onori della cronaca spettano all’etiope Almaz Ayana, campionessa del mondo in carica, che, nei 5000 metri femminili ha sfiorato il record del mondo, mancandolo per poco più di un secondo. Dopo aver tenuto il ritmo del record del mondo della connazionale Tirunesh Dibaba (14’11″15), all’ultimo giro ha pagato lo sforzo, chiudendo comunque con uno straordinario 14’12″59, seconda prestazione mondiale di sempre.
 
L’altra gara, come sempre, che ha raccolto l’attenzione dei spettatori presenti e di quelli davanti agli schermi televisivi è stata la gara di velocità sui 100 metri: lo statunitense Justin Gatlin con il tempo di 9.93 per la quinta vittoria vince a Roma, una pista quella dell’Olimpico dove sconfisse in passato anche Usain Bolt

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