Gay Games 2026, Valencia si fa avanti

Gay Games 2026, Valencia si candida

Valencia vuole illuminare i Gay Games 2026 con la sua “luce della diversità”. Dal 13 al 17 agosto, la città spagnola ha ricevuto la visita di ispezione degli organizzatori dei Gay Games; Valencia è infatti candidata per ospitare l’evento del 2026 ed in competizione con Guadalajara (Messico) e Monaco (Germania).

Nel corso di questi quattro giorni, il team che lavora alla candidatura (composto da tutte le amministrazioni pubbliche e dai rappresentanti della comunità sportiva LGTBIQ+ di Valencia) ha mostrato agli ispettori più di 30 impianti sportivi e diversi luoghi culturali che ospiterebbero le gare di 36 discipline sportive tra il 27 maggio e il 7 giugno 2026, oltre ad un programma culturale parallelo. La partecipazione di circa 12.000 atleti e quasi 100.000 visitatori dovrebbe generare un impatto economico per la città di circa 135 milioni di euro.

Gli ispettori hanno visitato impianti sportivi come il Trinquet de Pelayo, il campo da golf El Saler, la storica piscina dell’hotel Las Arenas, lo stadio di calcio Ciutat de Valencia, l’Alqueria del Bàsquet e diversi altri centri sportivi della città, così come luoghi culturali come il Palau de les Arts e il Teatro Romano di Sagunto. Hanno anche visitato il nuovo murale di Okuda, la mostra di Ninot e City of the Fallero Artist.

Hanno potuto anche recarsi alla mostra “Alla conquista delle libertà. Memoria della diversità valenciana“, organizzata congiuntamente da Lambda e dai club sportivi Dracs e Samarucs e organizzata in questi giorni nella Marina de Valencia. La mostra espone le conquiste del collettivo LGTBIQ+, frutto del lavoro, dell’impegno e della lotta di attivisti e anonimi nel corso della storia che, nonostante tutte le difficoltà, hanno contribuito a rendere la società valenciana uno spazio più aperto, libero e plurale.

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