Clemente Russo si ritira: il rimpianto per Tokyo 2020 è ancora vivo

“Avrei voluto terminare la mia carriera in modo diverso con la mia quinta Olimpiade”, ha dichiarato il boxeur campano.

Forse la dolorosa rinuncia a Tokyo 2020 – l’atleta in questione aveva contratto il Covid nelle qualificazioni – non è ancora stata smaltita da Clemente Russo, il pugile casertano capace di vincere due medaglie d’argento olimpiche a Pechino 2008 e a Londra 2012.
Nelle parole di addio alla boxe pronunciate dal boxeur in un video trasmesso poco dopo la Cerimonia di apertura delle Olimpiadi giapponesi infatti, il rammarico sembra ancora vivo. Ma è ben presente anche la voglia e la determinazione di restare nel mondo del pugilato con un nuovo ruolo.

“Da qualche ora è stata celebrata la cerimonia delle Olimpiadi di Tokyo a cui io non ho potuto prender parte perché nel corso delle qualificazioni avevo il Covid. Volevo salire sul ring per l’ultima volta insieme a voi non per dirvi addio, ma arrivederci. Da domani non mi vedrete più al centro del quadrato, tra le quattro corde, saltellando, tirando pugni, ma mi vedrete sicuramente al di fuori delle corde, all’angolo vicino a tanti giovani: dando consigli, incitandoli e trasmettendogli le mie esperienze. E anche qualche segreto, cercando di vincere anche da allenatore”, ha esordito Russo.

“Dovessi nascere di nuovo farei le stesse cose che ho fatto nella mia vita. Ho dato tanto alla boxe quanto la boxe ha dato tanto anche a me. Avrei voluto terminare la mia carriera in modo diverso con la mia quinta Olimpiade, firmare quel Guinness da record che nessuno mai ha fatto. Non ci sono riuscito ma ho tanto ancora da dare a tutte le persone che mi sono ancora intorno. Ci vediamo presto ma in altre vesti e vi saluto a mio modo…ciao guagliò”, ha concluso il casertano.

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