Alberto Figliolia centra il bersaglio con i suoi “Cieli di gloria”

Il conto alla rovescia verso le Olimpiadi è cominciato e il libro “Cieli di gloria-Poesie sportive” (Il Foglio) di Alberto Figliolia è un ottimo modo per avvicinarsi all’appuntamento di Tokyo. Trentatré poesie, in cui non c’è spazio soltanto per calcio e basket, di cui l’autore è anche stato allenatore, ma anche per discipline che saranno protagoniste in Giappone e per i loro eroi, come ginnastica con Jury Chechi, ciclismo con Binda e Girardengo, Gimondi e Merckx, Coppi e Bartali, atletica con Bikila, Zatopek, Mennea e altre ancora, come alpinismo (Messner) e automobilismo (Ascari).

Milanese di periferia, già giornalista per testate nazionali, Figliolia è ora un free lance. Come allenatore di basket ha unito la passione dell’insegnante con i concetti di agonismo, democrazia e solidarietà. Ritiene che il poeta di strada svolga un nobile mestiere, ha scritto libri di poesia, haiku e sport. Crede nel martello libertario e gandhiano della poesia.

“Ci voleva un poeta vero, ardente, capace di cesellare parole e ricordi, per mettere in versi quei nomi che ci fanno esaltare, commuovere, recuperare, ancora appassionare: un poeta come Alberto Figliolia. Queste poesie sportive, con ogni protagonista accompagnato da una biografia sentimentale, rappresentano un conforto per la mente e per il cuore, scandiscono il tempo della nostalgia” ha scritto nella prefazione Darwin Pastorin.

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