
Il viticoltore-golfista ha catalizzato l’attenzione con una degustazione dei suoi vini pluripremiati.
Il viticoltore Antonio Faravelli, anima delle Cantine Vitea, è stato uno dei protagonisti del terzo Festival delle Connessioni – Traiettorie, tenutosi a Villa Gaia, REA Pavia. L’evento, curato da Isa Maggi, ha mostrato come cultura, arte e impresa possano intrecciarsi per dare nuova energia al territorio. In questo contesto, il vino pavese si è confermato una risorsa strategica per guardare al futuro.
In occasione della mostra di arte contemporanea “Per frammenti di senso nel nostro tempo” curata da Ada Eva Verbena, Faravelli ha catalizzato l’attenzione con una degustazione dei suoi vini pluripremiati, lodati per l’eccellenza e la cura. Ma a sorprendere è stato anche il valore storico di alcune etichette: tra queste, una collezione che in passato avrebbe conquistato persino il gusto del grande Giacomo Puccini.
Proiettandosi verso il futuro, il vulcanico manager di Montù Beccaria ha illustrato il progetto “Golf & Wine 1895”, un’iniziativa accolta con entusiasmo che mira a rilanciare la provincia di Pavia unendo turismo, enogastronomia, produzione locale e promozione del Made in Italy. Un modello di sviluppo che parte dal territorio, con l’obiettivo di fare sistema attorno alle sue eccellenze.