Alla scoperta delle delizie di Checco Dello Scapicollo

Checco Dello Scapicollo: le foto

Checco Dello Scapicollo è lo storico ristorante nel quartiere dell’EUR che da 90 anni coniuga vecchie ricette della tradizione romana con piatti ricercati e rivisitazioni che guardano al futuro. Gestito dalla famiglia Testa da tre generazioni, offre ai propri clienti primi piatti tipici romani, secondi di pesce e di carne e dolci fatti in casa con la possibilità di ospitare grandi eventi come matrimoni, battesimi e feste di laurea e di effettuare il servizio di catering.

Durante un pranzo presso questo splendido ristorante, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il titolare, il signor Tiziano Testa, che ringraziamo per la disponibilità.

Innanzitutto volevo chiederle qualcosa riguardo la storia: siete un ristorante storico della zona dell’EUR. Una storia lunga quasi 90 anni, giusto?

“Esattamente. Il prossimo anno compiamo 90 anni.”

Fate anche cucina in catering?

“Sì, all’occorrenza siamo disponibili per attività di catering”.

Questa è la terza generazione della famiglia, dico bene?

“Sì, sono il nipote del fondatore, Testa Francesco, e attualmente gestore del ristorante.”

Entrando nel merito, quali sono le caratteristiche e le specialità del vostro ristorante?

“Da noi si possono trovare tutti i piatti della cucina romana, dai primi piatti come l’amatriciana classica, la cacio e pepe e la carbonara, ma anche delle rivisitazioni come la può essere la gricia alla crema di tartufo oppure con i carciofi freschi croccanti. In questo periodo stiamo facendo la gricia con i funghi galletti (finferli), oppure da noi si possono trovare piatti di pesce crudo o cucinato, nei primi piatti, la pasta fresca, dolci fatti in casa: siamo abbastanza ampi come carta di menu.”

Avete anche una grande varietà di secondi?

“Assolutamente. Lavoriamo la carne danese al taglio fresco, oppure il pesce da fare sotto sale o al forno condito con delle patate, dei carciofi o dei funghi porcini, visto che stiamo in stagione. Andiamo dalla cucina romana alla cucina di mare, tutto quanto con prodotti freschi e arrivi giornalieri.”

Quindi anche una cucina stagionale oltre a quella romana.

“Assolutamente: la cucina va sempre in base alla stagione.”

Un’offerta completa insomma. Invece a livello di servizi, fate anche grandi eventi?

“Sì. Siamo a disposizione, in base comunque alle vigenti limitazioni, per eventi come matrimoni, feste di laurea, compleanni, battesimi e quant’altro. Per esempio con le comunioni stiamo riprendendo il servizio che è saltato a maggio.”

A proposito di eventi e distanziamento, avete anche delle grandi sale a disposizione, giusto?

“Certamente. In questo periodo stiamo seguendo tutte le norme che ci sono state “imposte”, come la sanificazione settimanale dei locali e la giornaliera per quella un po’ più piccolina. Mascherine, distanze e tutto ciò che è necessario per contenere questo virus.”

Vedendo anche la pagina Facebook ed il vostro sito Internet, avete avuto anche dei riconoscimenti per la vostra cucina.

“Assolutamente. Nel 1973 tramite il giornale “Il Tempo”, a mio padre è stato conferito il premio delle Posate D’oro, dato dal grande chef Luigi Carnacina che era il Carlo Cracco degli anni ’70. Poi siamo stati riconosciuti come famiglia storica romana, in quanto Cavalieri del Commercio, nel 2012, in quanto attività storica da oltre 80 anni (all’epoca, ora quasi 90).

Per quanto riguarda l’ambito “sportivo”, sappiamo che spesso ospitate personaggi del mondo dello sport.

“Da noi sono venuti diversi sportivi come cestisti – la Virtus Roma ogni tanto ci viene a trovare – oppure pallavolisti (poco tempo fa è venuto il grande pallavolista Lorenzo Bernardi. Anche calciatori della Roma, calciatori della Nazionale (come in passato Balotelli), calciatori di altre squadre non solo della Roma, qualche tempo fa son venuti dei giocatori del Siviglia a trovare Diego Perotti: anche dall’estero ci vengono a trovare. Oltre a sportivi, sono passati di qui anche cantanti, attori e personaggi dello spettacolo. Ci è venuto a trovare anche Woody Allen, quando venne a Roma a girare il film From Rome with Love, oppure il maestro Ennio Morricone, grande tifoso della Roma, che mangiava di corsa perché doveva andare a vedere la partita a casa sul divano”.

C’è qualcos’altro che vorrebbe dire?

“Come ricordo siamo alla terza generazione, già è pronta anche la quarta che, se vorrà, potrà mandare avanti la tradizione”

Avete intenzione, in un prossimo futuro, ad aprirvi a qualche nuova prospettiva?

“No, diciamo che vogliamo tenere un occhio ben fisso sul passato ma con lo sguardo verso il futuro: ad esempio, la nostra rivisitazione della gricia un domani magari diventerà una rivisitazione di una carbonara o di un abbacchio alla scottadito. Mio padre 30 anni fa non faceva il pesce crudo, oggi sì. Mio nonno per dirti faceva solo pollo e fettuccine, noi ancora li facciamo come li faceva lui una volta ma facciamo tante altre cose. Lui faceva solo ed esclusivamente quello.”

Quindi anche il mantenimento di vecchie ricette tradizionali romane e non.

“Esattamente.”

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