Pensata per sorprendere il pubblico e rilanciare Citroën, la Traction Avant è nata con l’ambizione di riscrivere le regole dell’automobile.
Con la trazione anteriore e una scocca monoscocca, questa vettura portava su strada una serie di innovazioni mai viste tutte insieme su un solo modello.
Grazie ai freni idraulici e alla sospensione indipendente su tutte le ruote, garantiva una guida più stabile, sicura e confortevole rispetto a qualsiasi altra auto del suo tempo.
Citroën era già un marchio visionario: nel 1919 aveva portato la produzione in serie in Europa. Con la Traction Avant, continuava a innovare radicalmente.
Nel pieno della crisi economica degli anni Trenta, André Citroën decise di rischiare tutto con un’auto che guardasse al futuro.
Nel 1934 arrivò la “11”, più spaziosa e potente. Con il tempo, divenne uno dei modelli più amati e diffusi.
Non a caso fu ribattezzata "l’auto dei 100 brevetti": ogni componente raccontava un’idea nuova, un passo avanti nella progettazione.
Il suo profilo slanciato e le linee aerodinamiche non erano solo belle da vedere ma pensate per migliorare le prestazioni.
La Traction Avant divenne l’auto dei partigiani, dei gangster, dei film in bianco e nero. Un simbolo che andava oltre la meccanica.
Il primo modello si chiamava semplicemente “7”, in riferimento alla potenza fiscale. Era l’inizio di una lunga storia di evoluzioni.
Motore e cambio erano un blocco compatto, studiato per distribuire meglio i pesi e abbassare il baricentro, a tutto vantaggio della stabilità.
Al Salone di Parigi, la 11 Légère conquistò il pubblico unendo la carrozzeria compatta della 7 alla potenza della 11, con finiture interne ancora più curate.
La produzione andò avanti fino al 1957, con 760.000 esemplari venduti. Un successo durato oltre vent’anni, raro nella storia dell’auto.