Per Valentino Rossi e Yamaha è allarme viaggi: la denuncia di Jarvis

Un grido di allarme, lanciato da Lin Jarvis, e che crea già un caso sulla MotoGP a poco più di un mese dall’attesa partenza del campionato 2020.

Il problema nasce dalle restrizioni di viaggio che sono in vigore e che potrebbero creare non pochi problemi ai team giapponesi al momento di recarsi a Jerez per i primi due Gran Premi dell’anno (fissati per il 19 e 26 luglio prossimi).

Il protocollo messo a punto dalla Dorna prevede infatti la presenza di 45 persone del paddock, ma il team di Valentino Rossi ne ha solitamente al seguito 55. “Questo comporterebbe un ingiusto vantaggio per i costruttori europei”, ha spiegato Jarvis in un’intervista concessa a ‘Speedweek.com’.

“Ci preoccupano le libertà di spostamento per il gruppo giapponese, ma anche gli australiani – ha aggiunto il Managing Director di Yamaha Motor Racing -. Questi ultimi anche con un test COVID-19 negativo non potrebbero volare per l’Europa”.

“In Australia hanno introdotto una norma che prevede eccezioni legate a importanti impegni professionali. In questo momento c’è un calendario ufficiale. Quindi il momento per parlarne è arrivato. Ci sono date, progetti, programmi. Possiamo fornire chiare ragioni per cui questa o quella persona sono per noi indispensabili in vista delle gare. Noi però abbiamo chiaramente spiegato che potremo prendere parte alle gare di MotoGP solo se sarà trovata una soluzione. Altrimenti faremo fatica a correre e il Mondiale sarà influenzato”, ha concluso Jarvis.

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