Juventus, Marotta si difende e punge il Milan

Il direttore generale della Juventus Beppe Marotta a Villar Perosa fa il punto sul mercato. C’è chi dice che la Vecchia Signora si sia indebolita: “Ci sono ancora quindici giorni: può succedere di tutto, anche se credo che non sarà nulla di travolgente. Quella scorsa è stata una stagione eccezionale, è mancata solo la ciliegina nell’appuntamento più importante. E attenzione a Bentancur: è molto sottovalutato e la stampa non lo considera, ma è un talento purissimo e avrà spazio. Le squadre che fanno rivoluzioni non sono a posto, noi abbiamo creato un modello ponendoci obiettivi straordinari. Abbiamo fatto acquisti di qualità, ci sarà spazio per inserimenti. Siamo pronti a cogliere eventuali opportunità e valutare richieste di cessioni, perché non tratteniamo gli scontenti”.

“Noi siamo sereni, quando una squadra vince così tanto come la Juve appena si sbaglia una partita si parla di ciclo finito. Ma noi siamo un modello vincente a prescindere da quello che fanno altri sul mercato. Se non prendiamo giocatori spinti dai media o dalla piazza è anche perché abbiamo un organico molto forte, difficile da migliorare”.

La sessione di mercato è da cambiare: “Il mercato è davvero troppo lungo e logorante, dovrebbe chiudersi quando inizia il primo grande campionato europeo. Si assiste a questa intolleranza dei giocatori che non giocano e vogliono andare via, magari non si presentano neppure agli allenamenti. Ok che le bandiere non ci sono più, però così è uno spettacolo che poco a che a vedere con lo sport, si rischia un calcio barnum. Neymar? Ai tempi mi sembrava una clausola altissima quella di 222 milioni, ma il Psg lo avrebbe comprato anche a 300/350 milioni”.

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