Bartolomucci sono – 13 gennaio 2016

Il ritorno di Luciano.
 
Quelli bravi dicono che Spalletti dovrà lavorare molto sulla preparazione. Molti attribuiscono il crollo della Roma alla preparazione fisica. La Roma non regge novanta minuti, non li regge Pjanic che rappresenta la mente dei giallorossi, non li regge nemmeno Gervinho.  Altri mettono l’accento sull’ambiente che circonda la squadra. E ricordano le tesi di Zeman che spesso ha indicato una specie di insubordinazione galoppante, ai suoi tempi, ovviamente. Si sono un tantino defilati i detrattori di Luis Enrique. Lo davano per bollito e se non sbaglio ha ritirato in questi giorni il titolo di miglior allenatore europeo. Gli stessi detrattori aggiungono che se il Barcellona lo allenasse paperino vincerebbe lo stesso tutto.
 
Quindi. Arriva Spalletti con un contratto di diciotto mesi, azzardano che abbia depennato tutti i possibili obiettivi di mercato già sull’agenda di Walter Sabatini scrivendo per ora solo il nome di Criscito che lui conosce bene. Molti non considerano che direttore sportivo e nuovo tecnico si sono visti in Toscana, prima del volo per Miami e avranno di sicuro concordato qualcosa. Insomma da giovedì si parte.
 
Ma è lo stesso Luciano che dal 2005 al 2009 ha entusiasmato i supporters giallorossi sfiorando lo scudetto? Sarà più esperto? Decisamente sì! Sarà più duro? (dal punto di vista disciplinare) Forse. E soprattutto sarà contento di ricominciare dopo tanti (sei/sette) anni? Lo capiremo molto presto. Se quelli bravi hanno ragione nello staff ci sarà un preparatore buono buono e, se Sabatini resta, ci vorranno molti faccia a faccia (Spalletti-Sabatini) per trovare una linea politica (e di mercato) ideale.
 
Non bisogna dimenticare che la Roma corre per la Champions, affronterà il Real Madrid passato nelle mani di Zidane. Citazione d’obbligo: qualcuno in Germania ha definito il cambio Benitez-Zidane demenziale, aggiungendo che il francese non ha esperienza, o perlomeno non sufficiente a garantirgli una guida sicura dei mostri di Madrid, la tesi è di Ottmar Hitzfeld ex allenatore di Borussia Dortmund e Bayern Monaco. Magari avesse ragione. Di certo in Germania non hanno gradito che agli Oscar europei del calcio Guardiola e il Bayern non abbiano ottenuto alcun riconoscimento. Con un po’ di campanilismo auspichiamo che Zizou riesca a rovinare i blancos dando speranze alla Roma e soprattutto auspichiamo che Spalletti riesca a ridisegnare i giallorossi facendoli rassomigliare il più possibile a quelli dell’avvio di stagione, quando non sembravano, ma erano, fortissimi.

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