
Denver torna in campo stasera al Pepsi Center nella prima delle 3 partite contro New Orleans, la seconda sarà in Louisiana e la terza nuovamente davanti al suo pubblico. Venerdì notte al rientro Gallinari guarito dalla botta al ginocchio che gli ha fatto perdere 4 gare ha giocato la gara più pazza della sue 8 stagioni NBA con 21 punti, dai quali 17 segnati dal tiro libero (su 18 tentati, record stagionale) e solo 2 canestri più 11 rimbalzi. Già un’altra volta aveva segnato 4 punti su azione. Battuti nelle ultime due gare Cleveland e i Pacers a Indianapolis, due vittorie nette e esaltanti, Denver è all’ottavo posto (34/38) attesa da 10 partite nelle ultime due settimane con questa successione (trasferte in maiuscolo): New Orleans PORTLAND, CHARLOTTE, MIAMI, NEW ORLEANS, HOUSTON, New Orleans, Oklahoma, DALLAS, OKLAHOMA. Tre gare casalinghe contro 7 trasferte, un calendario speculare con quello di Portland che prevede (trasferte in maiuscolo): LA LAKERS, Denver (martedì 28), Houston, Phoenix, MINNESOTA, UTAH, Minnesota, Utah, San Antonio, New Orleans. Questo lo scenario surreale della sfida all’ultimo canestro per giocare al primo turno dei playoff contro i Warriors che hanno ripreso saldamente il comando all’Ovest.
Denver ha davanti queste 3 partite con i Pelicans che sono un’incognita con l’arrivo in Lousiana della star Cousins scaricato dai Kings da un giorno all’altro e con sua grande sorpresa non avendo nascosto che il suo desiderio era di giocare in un’altra squadra. C’è subito – e vale doppio – il confronto diretto sul campo dei Blazer che significa il duello fra due ex centri che si sono scambiati squadra, Jusuf Nurkic e Mason Plumlee, perchè il bosniaco non voleva fare la riserva e se n’è andato fra le polemiche. L’avversario più quotato è Houston in trasferta, la sorpresa della stagione, con James Harden che punta al titolo di MVP della regular season. Ma questo è anche il chiodo fisso di Russell Westbrook che si para sulla strada dei Nuggets due volte nelle ultime 3 gare e sta cercando inoltre di battere un record storico risalente al 1961 quando Oscar Robertson finì la stagione con 41 triple-doppie, immaginiamoci quindi quale sarebbe l’attesa per l’ultima gara. E c’è anche il derby italiano, nell’andata a Denver Gallinari era assente e l’unico confronto stagionale si gioca la prossima settimana sul campo degli Hornets con Belinelli che per convincere il club a non metterlo sul mercato viene da due ottime gare nelle quali ha segnato 42 punti, più di Nicolas Batum del quale è il cambio.
Per la squadra di Terry Stotts l’ottavo posto significa farsi perdonare una stagione inferiore alle aspettative, Lillard puntava a lottare per le prime posizioni, non è andata così e l’ottavo posto può evitare uno contraccolpo e ripercussioni, anche se il coach che giocò a Cantù come stranieri ha un contratto quadriennale. Intanto ieri notte ha battuto un avversario non facile, Minnesota, con la sua micidiale coppia di guardie in vena: 31 punti di JC McCollum che ha sbagliato solo 2 tiri su 12 con 4 triple su 5 e 6 liberi su 6 e 21 punti di Damian Lillard (3/6 da3 e 8/13) e 6 rimbalzi 8 assist per la pulce atomica. Portland ha dalla sua il calendario, è stata altalenante per tutta la stagione, ha 1 vittoria in più e 1 in meno che può cancellare vincendo martedì, ma Denver vale più dell’ottavo posto, può battere chiunque con la sorprende esplosione di Nikola Jokic, oggi nel ruolo di centro fra i primi 5-6 giocatori come ha dimostrato nei giorno scorsi contro LeBron che nonostante una lesione alla cornea per un colpo all’occhio di Jeremy Lamb a Charlotte ha fatto tutto il possibile per frenare i bollenti spiriti di Washington. In campo con gli occhiali, nonostante 24 punti, 11 rimbalzi, 8 assist non è riuscito a tramettere il suo messaggio ai compagni, e in una difesa che quest’anno lascia a desiderare Washington ha segnato 125 punti a Cleveland con 8 giocatori in doppia cifra e 37 e 11 di assist su John Wall. I Cleveland rischiano nella volta finale di perdere il titolo dell’Est che vale il vantaggio del campo, perchè la situazione è questa: 47/25 Cleveland (65,3), 47/26 Boston, 45/28 Washington, 44/29 Toronto.
La NBA ha sospeso Noah (Knicks) per uso di un farmaco non consentito. Popovich ha polemizzato col Commissioner Silver sul problema delle troppe assenze dei titolari sostenendo che passare la patata bollente ai proprietari significa scatenare un conflitto di interessi, non sono i padroni a dovere decidere sulla salute dei giocatori a i medici, gli allenatori e gli stessi che vanno in campo. Grandissima partita del 20enne dei Suns, Devin Booker, alla sua seconda stagione ha segnato 70 punti, nessuno fra i grandi del basket a 20 anni è stato capace di un simile exploit. E pensare he al college, con Kentucky, non aveva segnati mai più di 19 punti.
RISULTATI – Cleveland-WASHINGTON 115-127 (24 L.James 10/21 0/4 da3 tl4/6 11r 8a, 23 K.Irving 8/25 1/2 da3tl6/6 5a, 17 K.Love 7r; 37 J.Wall 14/21 11a, 27 B.Beal); SAN ANTONIO-New York (29 K.Leonard, 19 P.Gasol 10 r; 24 W.Hernangomez 11/16 13r, 19 M.Kuzminskas 8/12 3/5 da3, 21 D.Rose); Dallas-TORONTO 98-106 (23 H.Barnes 7r, 9 D.Nowitzki 4/1 5r; 18 S.Ibaka 8/16 8r, 18 D.DeRozan 8/17 6a); LA CLIPPERS-Utah 108-95 (28 J.Crawford 8/12 3/6 da3 tl9/9, 15 D. Jordan 5r; 26 R.Gobert 10/13tl6/10 14 r); PORTLAND-Minnesota 112-100 (32 McCollum 11/13 4/5 da3 tl6/6, 21 D.Lillard 8/13 3/6 da3 6r, 14 J.Nurkic 9r; 20 A.Wiggins, 19 K.Dunn, 16 R.Rubio 6/11 1/1 da3 4a, 16 KA Towns)
A cura di ENRICO CAMPANA