"Sii sempre orgogliosa della Donna che sei, della giocatrice e della persona che dimostri di essere ogni giorno" il messaggio della palleggiatrice della UYBA.
Jennifer Boldini si è schierata subito dalla parte di Adhu Malual, che ha denunciato di essere stata oggetto di insulti razzisti, nei riguardi suoi e della sua famiglia, in occasione della gara persa in casa da Pinerolo al cospetto di Macerata. “Sii sempre orgogliosa della Donna che sei, della giocatrice e della persona che dimostri di essere ogni giorno, perché noi lo siamo infinitamente. Ti voglio bene” il messaggio della palleggiatrice della UYBA, che è ai box dopo essersi procurata la rottura del legamento crociato e lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale.
“Ieri sera ho giocato in casa – aveva raccontato la ragazza nata a Roma da genitori originari del Sud Sudan -. E non mi sono sentita a casa. In 12 anni di carriera non avevo mai assistito né vissuto sulla mia pelle un atteggiamento del genere da parte del pubblico che dovrebbe sostenere la propria squadra. Si può sbagliare. Fa parte del gioco, fa parte del lavoro, fa parte dell’essere umani. Quello che non fa parte di questo sport sono insulti, fischi costanti, offese personali e sì commenti razzisti, rivolti non solo a me ma anche ai miei familiari sugli spalti. Dal primo punto all’ultimo. Non per spronare. Non per sostenere. Solo per colpire”.
“Sono fiera di essere italiana. Sono fiera di giocare in uno dei campionati più forti al mondo – aveva quindi aggiunto -. Sono fiera di indossare la maglia azzurra, perché l’amore che provo per questo Paese, che è la mia casa, è indescrivibile. E non permetterò a nessuno di metterlo in discussione. I momenti no esistono per tutti, in qualsiasi ambito. C’è una linea sottile tra il tifo e la mancanza di rispetto. Ieri sera quella linea è stata superata più volte. E quando a pagarne il prezzo non è solo l’atleta in campo, ma anche la squadra e la sua famiglia sugli spalti, allora il problema non è sportivo. È umano”.
“Io continuerò a fare il mio lavoro. Con dignità. Con professionalità. Con rispetto per questo sport. Ma una cosa va detta chiaramente: il silenzio, davanti a certi comportamenti, non è più un’opzione. Ringrazio la società per il supporto dimostrato, e i tifosi che riconoscono il mio impegno e comprendono il momento delicato” la conclusione di Adhu.