Bronny James, arresto cardiaco per il figlio di LeBron

Paura per Bronny James, il figlio maggiore di LeBron.

Un portavoce della famiglia ha spiegato che cosa è accaduto: “Ieri mentre si stava allenando Bronny James è andato in arresto cardiaco. Lo staff medico è stato in grado di rianimarlo prima che venisse trasportato d’urgenza in ospedale dove è stato ricoverato in terapia intensiva. Ora è in condizioni stabili ed è stato trasferito in reparto. Chiediamo a tutti il massimo rispetto della privacy della famiglia James. Sarà nostra cura farvi avere aggiornamenti  LeBron e Savannah (la madre, ndr) ringraziano vivamente lo staff medico della University of Southern California per il loro pronto intervento”.

LeBron James nel frattempo ha deciso di cambiare il proprio numero di maglia. L’asso dei Los Angeles Lakers ha scelto di tornare a giocare con la casacca 23, numero che, quindi indosserà per la 15a volta in 21 stagioni totali.

Un vero e proprio omaggio, come ha spiegato lo stesso LBJ: “È stata una decisione di LeBron, lo ha fatto per rispetto nei confronti di Bill Russell” ha detto il suo agente Rich Paul. Al momento della scomparsa dell’asso dei Boston Celtics, l’NBA ha deciso che la N.6 dell’iconico lungo biancoverde non si sarebbe più vista su un campo da basket NBA. LBJ ha deciso di continuare a giocare con la N.6 proprio in onore del suo grande idolo. Ora è tempo di aprire un nuovo capitolo con un clamoroso ritorno al passato.

“Per me indossare il numero 6 in questa stagione sarà un onore: non sono sicuro che continuerò a farlo, ma per il momento lo indosserò in sua memoria. Vuol dire tantissimo per me: perdere un’icona del genere ha spezzato il cuore a tutti noi. Sappiamo cosa abbia significato per la NBA, per i Celtics e per quello che ha fatto fuori dal campo per le persone di colore, parlando di temi che non erano comodi”, aveva dichiarato lo scorso settembre King James a ESPN. Senza ombra di dubbio, la “nuova” 23 di LeBron James sarà molto ricercata dai fan. Un ritorno al passato che porterà vantaggi anche a livello di marketing a Los Angeles Lakers e allo stesso LBJ.

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