Giallo Martinenghi: prima squalificato, poi riammesso. Divampa la polemica

La decisione iniziale dei giudici aveva fatto infuriare gli appassionati italiani: dopo qualche minuto è arrivata la rettifica.

La semifinale dei 100 rana ai Mondiali di nuoto a Singapore porta con sé una coda polemica che riguarda uno dei campioni azzurri, Nicolò Martinenghi. “Tete”, giunto primo al termine della gara di qualificazione alla finale, non aveva infatti avuto nemmeno il tempo di esultare, vedendo il proprio nome cancellato dalla lista dei finalisti, salvo poi essere riammesso pochi minuti dopo.

Immediatamente dopo l’annuncio della squalifica era divampata la polemica fra gli appassionati, soprattutto sui social, visto che apparentemente nessuna delle immagini della gara sembrava guistificare la decisione di squalificare il campione azzurro. Poco dopo, però, il sospiro di sollievo: il nome di Martinenghi è ricomparso tra quelli dei partecipanti alla finale, dove fra l’altro c’è anche un altro italiano, Ludovico Viberti.

Martinenghi, campione olimpico della disciplina, ha concluso la propria semifinale con il tempo di 58.62, secondo miglior tempo dopo il 58.24 del cinese Qin Haiyang. Tra la squalifica e la rettifica del risultato sono intercorsi circa dieci minuti, in cui i tanti appassionati italiani hanno trattenuto il respiro, chiedendosi quale potesse essere l’irregolarità inizialmente ravvisata dai giudici di gara. Alla fine è arrivata la spiegazione: una presunta gambata a delfino, poi determinata come regolamentare dagli stessi giudici.

La revoca della squalifica garantisce dunque la presenza di due azzurri, Martinenghi e Viberti, nella finale dei 100 rana. Oltre a loro e al cinese Qin, a contendersi le medaglie ci sono anche il tedesco Lucas Matzerath, lo statunitense Joshua Matheny, l’olandese Caspar Corbeau, il khirghiso Denis Petrashov e i russi Kirill Prigoda e Danil Semianinov.

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