
Il corridore della Q36.5 puntava molto sulla tappa di Castelnovo ne' Monti, ma ha dovuto accontentarsi di un piazzamento.
Quella di Castelnovo ne’ Monti era una frazione da “circoletto rosso” per Tom Pidcock, che già alla vigilia non aveva fatto mistero di puntare proprio sull’Appennino Reggiano al successo di tappa. Le cose, però, sono andate diversamente e l’azione di Richard Carapaz si è rivelata decisiva, con Pidcock che ha dovuto accontentarsi del quarto posto al traguardo.
“È stato uno di quei giorni in cui pensavamo potesse essere la giornata buona per una fuga – ha detto Pidcock, senza nascondere la sua delusione, a margine della frazione corsa mercoledì -, ma alla fine si è trasformata in una giornata con protagonisti gli uomini in lotta per la classifica generale: è statamolto dura”.
“Ho chiesto a Mark e Damo (Donovan e Hawson, i suoi compagni di squadra alla Q36.5) di tirare e vedere cosa ne sarebbe venuto fuori – ha poi aggiunto il corridore britannico -, ma l’attacco di Carapaz è stato davvero impressionante, a essere onesti. Non mi resta che continuare a vedere cosa succede, giorno dopo giorno, e prendere quello che arriva”.
Classe 1999, Thomas ‘Tom’ Pidcock è alla sua prima stagione alla Q36.5, dopo quattro anni trascorsi alla Ineos. In questa stagione si è aggiudicato l’AlUla Tour vincendo anche due tappe, oltre a una frazione alla Vuelta a Andalucia, corsa che lo ha visto concludere al terzo posto in classifica generale a 26″ dal vincitore, Pavel Sivakov.