Marcell Jacobs non si accontenta e conferma il suo grande sogno

Le parole di Marcell Jacobs

Non sono ancora finite le celebrazioni per gli ori olimpici di Tokyo 2020 per Marcell Jacobs, osannato sul palcoscenico del Festival dello Sport.

“Quando rivedo la gara dei 100 m c’è sempre qualche dettaglio che colgo per poter migliorare ancora, ma mi emoziono anche io e rivedermi mi dà la voglia di cercare di ripetermi. La semifinale era la più tosta delle tre, ma sapevo che quel giorno mi stavo giocando il lavoro di una vita. Quando ho visto la prima pagina della Gazzetta e il titolo ‘L’uomo dei miei sogni’… tutti si aspettavano molto da me, anche io. Il mio obiettivo principale era la finale ma mi sono lasciato una porta aperta. La mia mental coach mi aveva chiesto: che cosa vuoi portare da Tokyo. Le ho detto: una medaglia, arrivare senza una medaglia sarebbe stata una delusione”.

“Prima della finale ero stanchissimo, ho detto al mio allenatore Paolo Camossi ‘io non ce la faccio’. La vittoria di Gimbo Tamberi mi ha dato una grande carica. E nel momento in cui ho fissato la linea del traguardo ho pensato: questa la vinco. Perché dovrebbero meritarsi l’oro più di me? Ho pensato che ho sempre avuto un sogno è che era ora di andare a prenderselo. Ho già la testa all’anno prossimo, meglio così. Ora puntiamo a vincere il campionato del mondo, anche se sarà tosta, tutti vogliono riprendersi quello che io gli ho tolto”.

Ora l’obiettivo è il record del mondo di un certo Usain Bolt: “Quando uno fa sport deve sempre puntare al massimo, non ci si può accontentare, e allora perché non sognare anche più in grande? Non lo dico però lo penso”.

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