Mattia Furlani da record, battuto Andrew Howe

Il record di Mattia Furlani

Vola ancora, e stavolta il vento è regolare, anzi addirittura contrario.

Il nuovo fuoriclasse del salto in lungo Mattia Furlani trionfa a Hengelo (Olanda) e firma il record italiano under 20, superando dopo 19 anni l’8,11 con cui Andrew Howe conquistò la medaglia d’oro ai Mondiali U20 di Grosseto 2004. Furlani (Fiamme Oro) centra la misura al primo salto, nonostante un vento contrario di -0.7 e di fatto conferma le meravigliose impressioni di Savona (8,44 ventoso, +2.2), con una rincorsa veloce e uno stacco perfetto, praticamente senza lasciare nemmeno un centimetro sull’asse di battuta.

Ai Fbk Games, tappa Gold del Continental Tour, il 18enne azzurro si ripete ad altissimi livelli anche al secondo salto con 8,14, di nuovo controvento (-0.6). Con l’8,24 odierno sfiora lo standard per qualificarsi direttamente ai Mondiali di Budapest in programma ad agosto (fissato a 8,25) e diventa il quarto italiano della storia dopo Howe (8,47), Giovanni Evangelisti (8,43) e Simone Bianchi (8,25). Liste alla mano, il saltatore che si allena a Rieti con mamma Khaty Seck e papà Marcello diventa anche il quarto europeo U20 di tutti i tempi dopo l’8,35 del russo Sergey Morgunov, l’8,30 del greco Miltiadis Tentoglou e l’8,27 dello spagnolo Eusebio Caceres, al pari dell’8,24 del russo Vladimir Ochkan. Furlani può finalmente festeggiare per aver migliorato il primato personale, venti centimetri in più rispetto all’8,04 con cui nella scorsa estate ha vinto l’oro agli Europei U18 di Gerusalemme, e può godersi il successo in uno dei meeting più prestigiosi del secondo circuito internazionale, peraltro garanzia di un bottino cospicuo di punti in ottica ranking mondiale: battuti due rivali di valore come il sudafricano Cheswill Johnson (8,08/+1.1) e lo statunitense Mr. Jump JuVaughn Harrison (8,07/-0.9) fresco vincitore al Golden Gala di Firenze nell’alto con 2,32. Nella sua serie c’è anche il nullo al terzo, due salti da 7,91 (+0.4) e 7,70 (-0.4) e la rincorsa soltanto abbozzata all’ultimo ingresso in pedana, ma soprattutto c’è la consapevolezza di poter competere nell’atletica che conta.

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