Inter, il grande ex chiama Thiago Motta

Marco Materazzi si sbilancia

L’Inter viaggia spedita verso lo Scudetto, quello che consentirebbe di cucire la seconda stella sulle maglie dei nerazzurri, e la posizione di Simone Inzaghi alla guida dello staff tecnico non è in discussione. Marco Materazzi, parlando alla ‘Gazzetta dello Sport’, ha però voluto esporsi su un futuro un po’ più lontano, facendo il nome di chi, a suo parere, potrebbe guidare l’Inter verso altri successi: Thiago Motta.

Il grande ex: “Thiago Motta preparato e intelligente”

“Thiago Motta oltre a essere preparato è intelligente – ha affermato l’ex difensore nerazzurro, che con l’italo-brasiliano ha condiviso lo spogliatoio nelle stagioni 2009/10 e 2010/11 -: ha preferito farsi le ossa a Genova, Spezia e Bologna invece di prendere in mano il PSG in corsa. E ha evitato i salti nel buio come il Napoli post-scudetto”.

“Spero che questa estate non vada in una big e resti al Bologna, così l’Inter continuerà a vincere con Inzaghi e lui un giorno potrà prenderne il posto sulla panchina nerazzurra” ha poi spiegato Materazzi, che pur avendo chiuso la sua esperienza di calciatore all’Inter nel 2011 è sempre rimasto vicino alle questioni della Beneamata, da tifoso.

Thiago Motta pronto a fare la storia a Bologna

Thiago Motta, per il momento, resta saldo sulla panchina del Bologna, la sorpresa della Serie A 2023/24: i felsinei hanno superato quota 50 punti in 27 partite e sono in piena corsa per la qualificazione alla prossima Champions League, un ritorno in Europa che i tifosi attendono da oltre vent’anni (ultima manifestazione europea disputata fu l’Intertoto nel 2002, con la sconfitta in finale per mano del Fulham).

Quello di Thiago Motta sarebbe un risultato importante anche perché il Bologna manca dalla massima competizione continentale dalla stagione 1964/65: nell’allora Coppa dei Campioni (vinta, tra l’altro, proprio dall’Inter) i felsinei giocarono da campioni d’Italia in carica, ma uscirono al primo turno contro l’Anderlecht, beffati dal lancio della monetina sfavorevole (allora non c’erano i rigori) dopo lo 0-1 dell’andata e il 2-1 del ritorno.

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